I Socialdemocratici rappresentano in Montenegro un partito autenticamente socialdemocratico, che persegue gli ideali di pace, integrazione multietnica e multireligiosa sia interna che internazionale, lo sviluppo sostenibile ed ecocompatibile, la crescita economica attraverso un piano di riforme e consolidamento delle istituzioni e attraverso un processo di privatizzazioni a cui corrisponda un'equa ridistribuzione della ricchezza. Nell'SDP sono convinti che tutto ciò vada fatto nell'ambito dell'integrazione europea e stanno percorrendo tutte le tappe imposte agli aspiranti per entrare prima possibile, a tutti gli effetti, nell'Unione europea (adottano già l'euro come moneta locale).
Questi principi sono stati ribaditi oggi, nella relazione di apertura del Congresso, dal presidente dell'SDP, secondo il quale occorre, oggi più che mai, accellerare in questa direzione per rafforzare la democrazia, la giustizia e l'accesso di tutti alla sfera dei diritti e per poter entrare prima possibile nell'UE.
Grazie a questa politica, i Socialdemocratici sono oggi un partito di governo, anche se piccolo, in una coalizione a due con un altro partito socialdemocrtatico, il DSP.
Grazie a questa politica, il Montenegro è divenuto una realtà concreta di come si possa raggiungere l'autonomia e l'indipendenza in maniera pacifica e democratica e allo stesso tempo rappresenta una speranza di pace, democrazia e stabilizzzazione nell'area balcanica, a cui molti guardano con interesse. Questo piccolo Paese, infatti, ha ottenuto l'indipendenza dalla Serbia con un processo democratico pacifico e con una consultazione referendaria solo un anno fa, nel giugno 2006, e subito è stato riconosciuto quale Stato sovrano.
I problemi che ha ancora aperti, però, sono molti e di grande rilevanza interna e internazionale: il riciclaggio di denaro sporco, il commercio delle armi, la tratta di esseri umani e l'emigrazione clandestina, la giustizia interna. Sono problemi per i quali l'attenzione internazionale deve rimanere alta e per i quali ogni Paese democratico deve impegnarsi, anche attraverso investimenti in loco: così si contribuisce alla crescita politica, economica e alla redistribuzione di reddito tra le classi deboli e si sottrae manodopera e terreno fertile alla criminalità organizzata.
E' una sfida importante, ma le premesse e i seganli che giungono da Podgorica sembrano dirci che può essere vinta: in tutto questo la socialdemocrazia ha già fatto molto, ma può e deve fare ancora di più.