Caroline è cresciuta in una famiglia cattolica, ha ricevuto la propria educazione nel Collegio del Sacro Cuore in Massachusetts e il padre è stato l'unico presidente cattolico degli USA. Sembrava un ottimo profilo eppure... non è gradita in Vaticano.
Forse perché troppo liberal, o perché favorevole alla libera scelta delle persone sulle staminali, sull'eutanasia e l'aborto. Fatto sta che la Curia, sollecitata dall’episcopato americano in cattivi rapporti con i credenti «pro choice» su aborto, staminali ed eutanasia, ha riservatamente negato il suo ok a Caroline. Una decisione a senso unico, naturalmente, visto che le convenzioni diplomatiche non richiedono spiegazioni ufficiali.
Dunque Caroline non sarà ambasciatrice USA in Vaticano, perché troppo liberal, dunque perché "non è la persona adatta a dialogare con la Chiesa sulle questioni eticamente sensibili". Un problema che, per fortuna, non corrono sicuramente gli ambasciatori di Siria, Cina, Colombia e Iran, tutti presenti in Vaticano e, probabilmente, persone più adatte "a dialogare con la Chiesa sulle questioni eticamente sensibili"...