Se dico che dò i numeri non significa necessariamente che io sia matto. Allora provo a darli, per me stesso, per chi ha letto o vuole leggere "Andarsene sognando", per chi viaggia, per chi sta fermo, per chi immagina di viaggiare.
Ma soprattutto per dire grazie a ciò che si nasconde dietro i numeri: molte persone in carne e ossa che fanno qualcosa per il solo gusto di farla, per sentirsi parte di un qualcosa di più grande, perché sono una comunità.
Una comunità che vuole stare insieme, parlare, discutere di se stessa e riconoscersi come tale.
Una comunità che non vuole dimenticare e vuole proiettarsi anche nel futuro.
Allora vediamoli questi numeri.
10: sono i giorni di viaggio, dal 4 al 13 giugno 2015 nei quali sono stato in Canada e Stati Uniti per presentare "Andarsene sognando";
9: sono le città visitate. Filadelfia, New York, Boston, Montreal, Ottawa, Toronto, Vancouver, Los Angeles, Charlotte;
9: sono i fusi orari attraversati;
8: sono le presentazioni fatte, una in ciascuna delle città menzionate, tranne Charlotte;
5: sono le persone che mediamente in ogni città hanno fatto da motori dell'organizzazione delle iniziative, ma se si considerano anche quelle che comunque hanno collaborato sono di più. Quindi almeno 40 in tutte e 8 le città;
4: sono le persone che mediamente sono intervenute come relatori. Quindi almeno 32 in tutte e 8 le città, più tutti quelli che hanno fatto domande e interventi dalla platea;
5: sono le categorie di mezzi di trasporto usate per gli spostamenti: aereo, treno, autobus, metropolitana, macchina. Solo la nave è stata evitata, ma c'è mancato poco perché prendessi anche quella...
25.600: sono i km percorsi in 10 giorni.
Questi numeri, dunque, sono il risultato del lavoro volontario e meraviglioso che hanno fatto tante persone, alle quali, insieme a tutte quelle che hanno organizzato altre iniziative in Italia e in Europa, devo dire grazie. Insieme a quelle che ancora stanno organizzando altre presentazioni sempre in Italia, in Europa e il altre parti del mondo.
Non posso nominarle tutte, non tanto perché l'elenco sarebbe lungo, ma perché certamente dimenticherei, colpevolmente, qualcuna nel riportarle qui. Succede sempre, lo so, soprattutto a me. Quindi evito. Però, davvero, voglio ringraziarle tutte. Voglio ringraziarvi tutti.
Anche quelle che si nascondono dietro questi altri numeri:
28: sono le altre presentazioni fatte in Italia, Europa e Tunisia prima del viaggio in USA e Canada e che sono programmate fino al 12 luglio, cioè le prossime due tappe di Parigi e Bruxelles;
140: sono le persone che hanno fatto da motori dell'organizzazione delle iniziative, calcolando una media di 5 organizzatori per ogni presentazione, ma se si considerano anche quelle che comunque hanno collaborato sono molte di più;
112: sono le persone che, più o meno, sono intervenute come relatori in queste presentazioni, calcolando una media di 4 relatori per ogni presentazione. A cui vanno aggiunti tutti quelli che hanno fatto domande e interventi dalla platea.
E poi sono ancora diverse le richieste che stanno arrivando. Come diverse sono alcune date già programmate per dopo l'estate: Vienna, Tel Aviv, Gerusalemme, Stoccarda, Berlino, Lussemburgo e altre ancora. Anche in Italia, e in posti che non avrei mai immaginato.
Dunque, grazie. Grazie a tutte. Grazie a tutti.
Grazie perché questi numeri, per me, sono anche, come mi diceva poco fa un caro amico, Fabio Fazzi, il risultato di un affetto diffuso.
venerdì 26 giugno 2015
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