mercoledì 20 maggio 2009

Breve intervista

A margine dei lavori dell'Assemblea plenaria del CGIE (14/04/2009) sono stato intervistato al Ministero degli esteri da Barbara Laurenzi, di Italia chiama Italia, sull'operato del Governo verso gli italiani all'estero.
Chi ha voglia e pazienza di leggere la breve intervista può cliccare qui.

Rilanciare il rapporto con le comunità italiane all'estero

Oggi mi ha inviato la sua lettera aperta agli italiani all'estero Gianni Pittella, candidato alle elezioni europee nella lista del Partito Democratico nella Circoscrizione Sud.
Come Luciano Vecchi, conosco molto bene anche Gianni, con il quale ho lavorato per molti anni e con il quale ho condiviso, insieme anche a Norberto Lombardi e Antonella Orlacchio, la bellissima esperienza delle prime elezioni politiche tra gli italiani all'estero del 2006. Elezioni che tutti immaginavano come il trionfo di Tremaglia, ma che hanno palesato la schiacciante vittoria della Sinistra all'estero: molto è stato allora merito di Gianni.
Allora Gianni era già parlamentare europeo, ruolo che svolgeva, come fa ancora oggi, con grande passione, impegno e competenza, senza farsi distrarre dalle sirene della politica nazionale e sempre con uno sguardo attento alle questioni che riguardano gli italiani all'estero.
Credo, quindi, che per il lavoro fatto e per quello che dovrà ancora fare verso i nostri connazionali in Europa, anche a lui debba andare la fiducia degli elettori che in Europa hanno scelto di votare per le liste italiane e che sono originari della Circoscrizione Sud.
Di seguito pubblico la lettera che mi ha inviato Gianni, che vi consiglio di leggere.


Lettera aperta ai cittadini italiani residenti in Europa
Di Gianni Pittella, Europarlamentare e Capogruppo PD nella delegazione italiana al PSE e candidato del PD alle elezioni europee nella circoscrizione Sud

Le elezioni del 6 e 7 giugno rappresentano un passaggio importante sia per l’Europa che per il futuro dell’Italia.
In palio c’è la possibilità di assegnare all’Europa un ruolo da protagonista nella politica globale in una fase in cui la comunità internazionale deve dare risposte forti, condivise e globali alla crisi economica mondiale che sta mettendo in ginocchio le economie nazionali.
Oggi, anche grazie all’atteggiamento e alle politiche americane del Presidente Obama, l’Unione Europea nel suo insieme può superare la politica di subalternità alle logiche e agli interessi dell’Amministrazione americana e rivendicare con orgoglio i valori della cooperazione, del dialogo, della democrazia, della tolleranza religiosa, che affondano nella migliore e antica tradizione europea.
D’altronde, se l’Unione Europea è forte e rivendica con orgoglio la propria identità, i propri mezzi e il proprio sistema politico, non potrà che essere oggi, con la nuova amministrazione americana, l’alleato più efficace e utile degli stessi Stati Uniti. La sonora sconfitta dei Repubblicani americani e l’ormai definitivo superamento della loro politica, ci confermano che solo un rinnovato e solido multilateralismo può garantire politiche di pace, prosperità ed equità economica globale.
Queste elezioni, quindi, sono importanti per l’Europa, per il mondo e per la stessa politica italiana.
Arrivano, infatti, nel pieno della crisi economica mondiale e dopo che il Governo della Destra non ha ancora fatto nulla di significativo per contrastarla.
La nostra economia, a causa di questa mancanza di interventi efficaci, riporta i peggiori dati degli ultimi trent’anni: cosa che non è successa in nessun Paese europeo. Si continua, dunque, a perdere posti di lavoro (soprattutto tra i giovani e le persone di mezza età), a veder precipitare il potere d’acquisto delle famiglie e a non riuscire a tutelare e dare assistenza agli anziani e ai pensionati.
Solo gli interessi personali del Premier sono stati tutelati.

Certo, il voto europeo non è un voto contro questo Governo, ma l’esito delle elezioni europee dovrà servire anche per evidenziare le carenze di questo esecutivo e spingerlo a fare di più, soprattutto per quegli italiani all’estero che nell’ultima Finanziaria sono stati i più penalizzati dai tagli ai loro capitoli, soprattutto assistenza e lingua e cultura, fino a vedersi negare persino il voto per il rinnovo dei Comites e del CGIE: quel CGIE, invece, che negli ultimi anni ha fatto un ottimo lavoro verso le nostre comunità soprattutto per e con i giovani italiani nel mondo.
Il Partito Democratico, inoltre, si presenta a queste elezioni come una grande novità della politica italiana. Come un partito sintesi delle grandi tradizioni democratiche, riformiste e progressiste italiane: la naturale evoluzione della lista unitaria presentatasi nel 2004. Un novità che ha già modificato concretamente il sistema politico italiano e che porterà grandi novità anche nelle famiglie socialiste, progressiste e democratiche europee, con le quali già lavora attivamente.
Se questo sforzo sarà premiato, come io credo accadrà, anche dagli italiani all’estero, che vivono quotidianamente la realtà europea e una politica di contenuti, stabilità e semplificazione politica, avremo la conferma che la strada intrapresa dal PD è giusta, che abbiamo fatto bene a privilegiare gli interessi comuni rispetto alle convenienze di parte.
Infine, penso vada ribadito che queste elezioni hanno una particolare importanza anche per tutti gli italiani che vivono in Europa.

In passato, da responsabile di partito per gli italiani all’estero e come parlamentare europeo, ho spesso ricordato in più sedi il notevole e qualitativo contributo che le comunità italiane all’estero hanno dato all’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo.
Ho ripetutamente criticato come a lungo vi sia stata una scarsa attenzione delle nostre istituzioni a queste comunità. Con i vari Governi di centrosinistra abbiamo ottenuto grandi risultati verso questo mondo: dalla modifica costituzionale che ha introdotto la Circoscrizione estero con i primi governi de l’Ulivo, all’aumento di risorse con l’ultima Finanziaria del Governo Prodi. Ma non abbiamo certo finito, anche perché i pesanti tagli dell’ultima Finanziaria del Governo Berlusconi hanno interrotto un cammino positivo nella valorizzazione delle nostre comunità e messo pericolosamente a rischio il rapporto tra di esse e l’Italia, incrinando anche la fiducia dei nostri connazionali nel mondo verso il proprio Paese d’origine.
Nostro compito, anche e soprattutto in Europa, diventa oggi, quindi, quello di dare nuova fiducia agli italiani all’estero e metterli nelle condizione di risentirsi ancora parte di una comunità e di un paese.

Dalle nostre comunità deve tornare, soprattutto ora che gli sbarchi e i rimpatri nel nostro Paese ci ricordano i problemi dell’emigrazione e dell’integrazione, un monito e una lezione a non avere paura dell’altro, del diverso, dell’immigrato.
Anche in queste nuove politiche di civiltà il segnale che arriverà dal voto degli italiani in Europa servirà a consolidare quella rinnovata sintesi tra i valori che hanno ispirato e mosso la nascita del Partito Democratico e a rilanciare il rapporto con le comunità italiane all’estero che rappresentano un grande patrimonio di cultura, esperienza, solidarietà e competenza.
Per tutti questi motivi chiedo a voi e a tutti gli italiani in Europa che riuscirete a raggiungere e che hanno optato per votare le liste italiane, un voto per il Partito Democratico e per la mia persona nella Circoscrizione Sud (Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria). Un voto che mi consenta di continuare a sostenere queste politiche come ho fatto negli anni passati al partito e nel Parlamento europeo. In questi anni ho creduto e operato in favore delle comunità italiane all’estero. Spero quindi che oggi vogliate confermarmi la vostra fiducia per continuare a farlo con sempre maggiore slancio e partecipazione.

Grazie a tutti
Gianni Pittella

lunedì 18 maggio 2009

Le persone prima di tutto

Alle elezioni europee è candidato nella lista del Partito Democratico Luciano Vecchi (Circoscrizione Nord-Orientale).
Conosco bene Luciano da molti anni e ho avuto modo di apprezzare il lavoro da lui fatto con grande competenza, costanza e serietà al partito e in sede europea sulle questioni internazionali, riuscendo sempre a intrecciarle con quelle degli gli italiani all'estero, che pure ha seguito direttamente in passato come Responsabile per le politiche estere dei DS. Per questo ti chiedo di leggere la lettera che ha inviato agli italiani in Europa e, se sei originario del Nord-Est, dare a lui un tuo voto di preferenza.


Cari amici,
sono Candidato alle elezioni europee nella lista del Partito Democratico, nella circoscrizione “Italia Nord-orientale”, che comprende Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
Ho dedicato gran parte della mia attività politica per affermare i diritti degli italiani residenti nei Paesi dell’Unione Europea e del mondo.

Come Deputato al Parlamento Europeo (1989-1999), da responsabile esteri dei DS (fino al 2007) e poi da coordinatore del dipartimento internazionale del Partito Democratico sono stato costantemente in rapporto con le nostre comunità italiane nel mondo e mi sono impegnato a rappresentare le loro istanze e aspirazioni.
È un impegno che intendo continuare a svolgere se, grazie anche al vostro sostegno, verrò eletto al Parlamento Europeo nelle prossime elezioni europee.

Potrete trovare notizie sulla mia attività e le mie proposte sul sito internet http://www.lucianovecchi.eu/
Mi permetto di indicarvi di seguito alcune idee e proposte sugli italiani in Europa.
Sperando di potere godere del vostro sostegno, vi formulo i più fraterni saluti.

On. Luciano Vecchi
Coordinatore internazionale del Partito Democratico
Membro della Presidenza del Partito del Socialismo Europeo
Candidato alle elezioni europee Italia Nord-est

*****

Il PD per l’Europa
Con l’innovativa esperienza politica del Partito Democratico, grandi tradizioni riformatrici, progressiste e democratiche, si uniscono per un’Italia e un’Europa di pace e giustizia, per una stagione di diritti e opportunità.
Il Partito Democratico rappresenta infatti il vero fatto nuovo della politica in Italia e un’esperienza originale nel Parlamento europeo. Vuole sviluppare la partecipazione democratica, avviare concretamente una profonda svolta in Italia e nel Continente.
Lavoriamo per arrivare a una cittadinanza europea in grado di riconoscere a pieno i diritti sociali e civili per i quali i migranti nei paesi dell’Unione si stanno battendo da decenni, senza differenze tra immigrati comunitari o extracomunitari.
Insieme alle forze socialiste, progressiste e democratiche europee possiamo fare dell’Europa un protagonista di pace, di incontro di religioni e culture diverse e un laboratorio di giustizia sociale proprio in un periodo di grave crisi economica mondiale.

Il mio impegno per gli italiani in Europa
Sono molti gli italiani che vivono nei diversi paesi europei: pensionati, lavoratori, ricercatori, studenti. E diversi sono i loro problemi.
In alcune realtà continentali ancora oggi i cittadini italiani, anche se nati in loco, subiscono le pratiche di espulsione quando hanno problemi con la giustizia.
I figli dei nostri connazionali spesso vengono collocati nelle scuole differenziali, vedendosi costretti alla sola prospettiva del lavoro manuale.
Il loro legame e rapporto con l’Italia rischia sempre di più di sfilacciarsi, mentre io penso vada mantenuto e valorizzato.
Sono poi molti gli italiani in Europa che, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, oggi hanno sono rimasti senza lavoro, ed essendo spesso persone di mezza età hanno difficoltà a ritrovarlo. Gran parte degli anziani e pensionati ha visto precipitare i propri standard di vita e i propri diritti all’assistenza.
Per questo penso ci sia bisogno di un sostegno maggiore e di una più forte protezione sociale che evitino di lasciar sole queste categoria di italiani utili sia all’Italia che all’Europa.

Come parlamentare del Partito Democratico seguirò con attenzione queste situazioni e mi impegnerò a fondo per trovare le soluzioni migliori.
Non sottovaluto mai che dall’Italia, nell’ultimo secolo, sono partiti per l’Europa milioni di nostri concittadini. Conosco bene l’importanza che essi hanno avuto per l’Italia in passato e quella di avere ancora oggi circa due milioni di nostri connazionali all’interno dei paesi dell’Unione.
La storia dell’emigrazione italiana, purtroppo ricca anche di tragedie (l’affondamento della nave Sirio, Marcinelle, Monongah, Mattmark e tante altre), è un monito al fatto che l’Italia e l’Europa, da terre di emigrazione, si sono trasformate in luoghi di immigrazione.

Nelle scorse legislature, il Centrosinistra al governo in Italia ha già realizzato la modifica della Costituzione, introdotto la Circoscrizione estero e il voto per corrispondenza, organizzata la prima Conferenza degli italiani nel mondo, il primo incontro dei Parlamentari di origine italiana, ha recuperato risorse importanti a sostegno delle esigenze delle nostre comunità, dell’assistenza e della diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo, purtroppo vanificate e annullate dall’ultima Finanziaria del Governo Berlusconi.
Un impegno, il nostro, che si è concretizzato anche in Europa nelle passate legislature: oggi, infatti, grazie all'iniziativa dei nostri parlamentari europei, molte risorse del fondo sociale vengono dirottate a un partenariato economico tra gli enti locali italiani e le nostre comunità all’estero.

Ma nella prossima legislatura dovremo ancora potenziare l’attività di scolarizzazione dei discendenti degli italiani all’estero mediante l’insegnamento della lingua e della cultura italiana. Anche come strumento di sostegno per l’apprendimento delle lingue locali.

Dovremo impegnarci per eliminare lo strumento illegittimo di espulsione degli italiani ancora praticato in alcune realtà europee, nonostante esso contrasti con i principi fondanti dell’Unione. Occorrerà, in attesa dell’istituzione della cittadinanza europea a cui guardiamo come traguardo del nostro percorso, operare perché gli Stati membri che ancora non l’hanno fatto, riconoscano la possibilità di avere la doppia cittadinanza a coloro che ne hanno i requisiti.
Dovremo sviluppare programmi comunitari a sostegno delle iniziative di accoglienza di giovani italiani dell’Unione nelle loro regioni e città di origine e quelli che mirano a un’opera costante di formazione e riqualificazione professionale.

Diverrà prioritario anche ricostituire una base di sicurezza e ammortizzatori sociali che sappia guardare anche alla mobilità di cittadini, lavoratori, ricercatori e migranti nei paesi dell’UE, insieme a un chiaro sistema di norme a sostegno della piena integrazione multietncia, multiculturale e multireligiosa.

Dovremo operarci per creare un sistema di raccordo organico tra le istituzioni comunitarie e le regioni su programmi ad hoc che contemplino anche la questione del ritorno dei migranti nel Paese d’origine.
Sarà anche necessario creare le condizioni per avere un’omogeneità nell’esercizio dei diritti politici nei paesi di residenza (sia al livello locale che regionale e nazionale) e allargare la partecipazione anche agli immigrati extracomunitari.

Io, naturalmente, mi impegnerò in questa direzione anche con una campagna di informazione tendente a evidenziare l’importante ruolo dei migranti e degli italiani all’estero come risorsa strategica per le economie italiana ed europea.

Luciano Vecchi