Solo in un servizio si accennava frettolosamente a un terzo uomo che prima di farsi esplodere, ci ha ripensato abbandonando il proprio carico di morte.
Non vorrei sembrare blasfemo nel dire che questa è una delle notizie più importanti dall'attacco delle Torri gemelle a oggi. Da allora, infatti, e soprattutto dopo l'invasione dell'Iraq, è stato un crescendo di odio e violenza.
Un muro contro muro tra "nemici".
Il ripensamento di un kamikaze è un atto di estrema importanza. Anzicché arrestarlo per "tentata strage", io l'avrei nominato eroe nazionale per "evitata strage". Avrei usato tutte le strategie comunicative possibili per spiegare che un nemico, potenziale stragista, ha abbandonato la strada della violenza e della morte per scegliere quella della vita. L'atto più potente contro l'integralismo.
La rinuncia di un aspirante kamikaze a farsi saltare in aria, anche qualora motivata da paura, è un atto dirompente e potenzialmente rivoluzionario. Per questo penso che il Governo marocchino dovrebbe esaltare questo gesto. Per questo penso che il mondo della comunicazione occidentale dovrebbe sottolinearlo in tutti i modi possibili.
P.S. A chi è interessato, segnalo la mia partecipazione di stamattina allo speciale di Gr Parlamento delle 12:30 su cooperazione internazionale e solidarietà: si può ascoltare anche su internat tramite il sito www.rai.it