martedì 3 giugno 2008

La Repubblica di Rino. Non la reggo più?

Ieri ricadeva il ventisettesimo anniversario della morte di Rino Gaetano. Una data beffarda per morire come è morto il dissacrante cantautore crotonese. Il due giugno è infatti la festa della Repubblica. Quella Repubblica che Rino spesso cantava nelle sue contraddizioni, nei suoi vizi, nelle sue inefficienze, nei suoi limiti. Tanti limiti...
Rino cantava una Repubblica a due velocità: quella del Nord industrializzato e ricco e quella del Sud contadino e povero dal quale partivano ogni anno migliaia di emigranti, quelli delle sue canzoni appunto (Agapito Malteni il ferroviere).

Una Repubblica nella quale c'era chi si arricchiva costruendo ospedali (Ok papà) e un'altra nella quale si moriva perché negli ospedali non c'era posto (La ballata di Renzo).

Esattamente com'è successo a lui, vittima di un incidente stradale e rifiutato, in condizioni gravi, in ben cinque ospedali, cinque, della capitale perché non c'era una sala operatoria pronta a ospitarlo. Ironia della sorte ciò che scriveva dieci anni prima in una canzone mai pubblicata...


Una Repubblica inamovibile, statica, priva di ricambio, perché le solite facce e i soliti nomi stanno sempre là, fermi, a fare la storia piccola e grande del Paese.

Una Repubblica nella quale, nonostante il passare degli anni, il cambiare delle circostanze, l'avvicendaresi delle generazioni, il mutare delle situazioni politiche, i problemi del Paese restano sempre uguali a se stessi.

Una Repubblica nella quale lo stesso grido di rivolta allo status quo è, in effetti, uno sbadiglio di noia.

Basta ascoltare uno dei suoi brani più indicativi, in questo senso, per capire come la nostra Repubblica stia ferma, con le sue facce e i suoi vizi, la sua incapacità a ribellarsi davvero.

Basta ascoltare come Rino Gaetano, già negli anni Settanta, gridava di non farcela più. Eppure, di anni ne sono passati ventisette, ma la nostra Repubblica è, per molti versi, ancora quella.

E ancora oggi, spesso, mi viene in mente quell'attualissima, dissacrante e ironica canzone che ascolto anche su youtube cliccando su: Nuntereggaepiù


Abbasso e alè/ abbasso e alè/ abbasso e alè con le canzoni/ senza fatti e soluzioni/ la castità/ la verginità/ la sposa in bianco, il maschio forte/ i ministri puliti i buffoni di corte/ ladri di polli/ super pensioni/ ladri di stato e stupratori/ il grasso ventre dei commendatori/ diete politicizzate/ evasori legalizzati/ auto blu/ cieli blu/ amore blu/ rock and blues/ NUNTEREGGAEPIU'/ Eya alalà/ pci psi/ dc dc/ pci psi pli pri dc dc dc dc/ Cazzaniga/ avvocato Agnelli, Umberto Agnelli/ Susanna Agnelli, Monti, Pirelli/ dribbla Causio che passa a Tardelli/ Musiello, Antognoni, Zaccarelli/ Gianni Brera/ Bearzot/ Monzon, Panatta, Rivera, D'Ambrosio/ Lauda, Thoeni Maurizio Costanzo, Mike Bongiorno/ Villaggio, Raffà, Guccini/ onorevole eccellenza, cavaliere senatore/ nobildonna, eminenza, monsignore/ vossia cherie, mon amour/ NUNTEREGGAEPIU'/ Immunità parlamentare/ abbasso e alè/ il numero 5 sta in panchina/ s'è alzato male stamattina/ mi sia consentito dire/ il nostro è un partito serio/ disponibile al confronto/ nella misura in cui/ alternativo/ aliena ogni compromess, ahi lo stress/ Freud e il sess/ è tutto un cess/ ci sarà la ress/ se quest'estate andremo al mare/ solo i soldi e tanto amore/ e vivremo nel terrore, che ci rubino l'argenteria/ è più prosa che poesia/ NUNTEREGGAEPIU'/ Ue paisà/ il bricolage/ il quindicidiciotto/ il prosciutto cotto/ il quarantotto/ il sessantotto/ le pitrentotto/ sulla spiaggia di Capocotta/ Cartier Cardin Gucci/ portobello e illusioni/ lotteria a trecento milioni/ mentre il popolo si gratta/ a dama c'è chi fa la patta/ a settemezzo c'ho la matta/ mentre vedo tanta gente/ che non c'ha l'acqua corrente e non c'ha niente/ ma chi me sente... ma chi me sente/ e allora amore mio ti amo/ che bella sei/ vali per sei/ ci giurerei/ ma è meglio lei/ che bella sei/ che bella lei/ vale per sei/ ci giurerei/ sei meglio tu/ che bella sei/ NUNTEREGGAEPIU'