- riconferma dei parlamentari uscenti: è stata la prima volta che sono arrivati degli eletti all'estero in Parlamento; hanno svolto un ottimo lavoro e aumentato di 35 milioni di euro in due anni gli stanziamenti in favore degli italiani all'estero; sono tutti alla prima legislatura ed è durata meno di due anni. Non si capirebbe, dunque, perché non ricandidarli;
- alternanza uomo donna: all'estero, nonostante vi sia il sistema delle preferenze che non garantiscono di per sé nessuna elezione, abbiamo voluto assicurare la presenza del 50% delle donne in lista, per assicurare una giusta presenza femminile;
- rappresentanza territoriale: è necessario che tutti i paesi con alta presenza di italiani abbiano un'adeguata rappresentanza in lista, poiché non si può prescindere dal rapporto eletto-territorio;
- rappresentanza delle nuove generazioni: occorre dare anche alle nuove generazioni di italiani nel mondo, a cominciare dai ricercatori e dai giovani insegnati, delle candidature di giovani in cui riconoscersi;
- pluralità di culture: essendo il PD un partito plurale, in lista ci saranno candidati espressione delle varie anime e formazioni socio-politiche-culturali che rappresentano il partito all'estero;
- radicamento territoriale: è fondamentale che ogni candidato abbia un forte e consolidato radicamento sul territorio in cui dovrà operare.
In questo contesto, dunque, stiamo lavorando per arrivare entro fine febbraio alle liste definitive. Un momento importante, a questo proposito, è stato l'incontro di sabato all'Assemblea Costituente a Roma. Sarebbe lunga raccontarla, ma una cosa mi ha fatto piacere sentire da un candidato. Una cosa che ripaga tutti noi, se ce ne fosse bisogno, delle critiche e delle sciocchezze che in passato sono state dette e insinuate nei confronti del Senatore Renato Turano. Di lui la Destra e alcuni giornali hanno più volte detto e scritto che si trattava di una persona poco affidabile, insinuato più volte che avrebbe lasciato L'Unione per passare con Berlusconi, che era un qualunquista o di Destra. Bene, Turano ad un certo punto della riunione, ha detto che "la priorità per il Nord America è di avere a fine elezioni il Senatore, non è importante se sarò io o un altro candidato, l'importante è che sia del PD". Una frase che la dice tutta sulla serietà, affidabilità e coerenza degli eletti all'estero (come già aveva dimostrato il Senatore Randazzo), che nulla hanno a che fare con i De Gregorio eletti in Italia.