"Dobbiamo
tornare a parlare alla comunità democratica nel mondo. In questo, gli italiani
nel mondo rappresentano un pezzo del sistema Paese. Una comunità straordinaria
di singole intelligenze, imprese, associazioni, sindacati, missioni religiose,
mondo della scuola e della cooperazione, istituzioni di base, e che il Partito
Democratico deve saper valorizzare attraverso il concetto culturale, economico
e sociale degli Italici”
A. Orlando,
mozione congressuale
Care
e cari,
domenica 30 aprile 2017 si voterà in Italia e in tutto il mondo per eleggere il nuovo segretario e i delegati all’Assemblea nazionale del Partito Democratico.
Sarà un passaggio molto importante non solo per il futuro del PD, ma della politica italiana.
Lo dico perché in questi anni tutti noi abbiamo fatto parte del PD e con lealtà e spirito di comunità abbiamo seguito la doppia azione di segretario e Presidente del Consiglio di Matteo Renzi.
domenica 30 aprile 2017 si voterà in Italia e in tutto il mondo per eleggere il nuovo segretario e i delegati all’Assemblea nazionale del Partito Democratico.
Sarà un passaggio molto importante non solo per il futuro del PD, ma della politica italiana.
Lo dico perché in questi anni tutti noi abbiamo fatto parte del PD e con lealtà e spirito di comunità abbiamo seguito la doppia azione di segretario e Presidente del Consiglio di Matteo Renzi.
Dopo
quattro anni dalla sua elezione a Segretario, dobbiamo però riscontrare, con dispiacere,
che il Partito Democratico è stato indebolito come strumento democratico e di
partecipazione, poiché ha subito uno smembramento delle sue strutture
organizzative nazionali e sul territorio, una importante diminuzione degli
iscritti e della partecipazione popolare, una perdita di radicamento tra la
gente, un verticismo delle decisioni e, soprattutto, ha perso prima diversi
milioni di elettori e poi ha subito una grave e storica scissione.
In circa tre anni di Governo come Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha guidato e imposto una serie di riforme (giuste o sbagliate che siano, e molte sono giuste e di grande civiltà) che non hanno trovato il consenso e la partecipazione popolare. Tanto che nel referendum del 4 dicembre la sconfitta del disegno di riforma delle istituzioni è stata molto più grave di quanto potessimo immaginare. Ed è solo l’ultima delle sconfitte, arrivata dopo quella alle elezioni regionali e quella alle amministrative, dove abbiamo perso grandi città come Roma, Torino e Napoli e la gran parte dei piccoli centri.
La
segreteria del PD da parte di Renzi, quindi, ci consegna un PD lontano dal
popolo e dal consenso elettorale, verticistico, diviso e indebolito, isolato
nel campo democratico e progressista e incompatibile per alleanze elettorali
con il Movimento 5 stelle e con i partiti del centrodestra, che invece vanno
verso l’unità delle proprie forze. E persino M5S e lega cominciano prove di
intesa. Il tutto in un’Italia nella quale è ancora forte lo squilibrio tra Nord
e Sud, che vive una forte crisi economica e un’alta percentuale di
disoccupazione (soprattutto giovanile).
In questo contesto, gli italiani e gli elettori del campo democratico e progressista più ampio (al di là di meriti ed errori), vedono in Renzi e nella sua leadership del PD e del Governo la causa delle divisioni, della mancata ripresa economica e dell’impossibilità di costruire una alternativa al M5S e al centrodestra.
Per questo motivo il PD ha bisogno di una nuova guida, di un segretario che sia prima di tutto in grado di riunire le diverse anime e culture all’interno del PD, superando la fase di attuale divisione e poi di unire il campo democratico più ampio, dialogando e alleandosi con le realtà sociali, culturali e politiche fuori dal PD, a cominciare dai movimenti come quello dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Andrea Orlando è la persona giusta, perché ha deciso di dedicarsi, da Segretario del PD (e il 30 aprile si elegge proprio il segretario del PD e non il Presidente del Consiglio) esclusivamente alla ricostruzione e al rilancio del Partito, a partire dalla necessità di ritrovare una connessione sentimentale e sociale col suo popolo e con gli elettori che sono andati via delusi e arrabbiati. In questo contesto e con questo obiettivo (già molto ambizioso) Orlando è disponibile a individuare prima delle elezioni il candidato giusto per tutti i democratici alla Presidenza del Consiglio.
Inoltre,
per quanto ci riguarda più da vicino, Andrea Orlando è l’unico candidato che ha
un progetto chiaro sugli italiani nel mondo ed è l’unico che ne parla nella
propria mozione, che puoi trovare qui: http://www.partitodemocratico.it/congresso-2017/unire-litalia-unire-pdmozione-congressuale-andrea-orlando/
E' anche l'unico candidato che si è rivolto con un appello agli italiani nel mondo. Puoi ascoltarlo qui: https://www.facebook.com/andreaorlandosp/videos/1325493467543928/
E che ha fatto una visita in uno dei luoghi simbolo della nostra emigrazione storica, Marcinelle, dove ha tenuto questo bel discorso: https://www.facebook.com/andreaorlandosp/videos/1291882404238368/
E' anche l'unico candidato che si è rivolto con un appello agli italiani nel mondo. Puoi ascoltarlo qui: https://www.facebook.com/andreaorlandosp/videos/1325493467543928/
E che ha fatto una visita in uno dei luoghi simbolo della nostra emigrazione storica, Marcinelle, dove ha tenuto questo bel discorso: https://www.facebook.com/andreaorlandosp/videos/1291882404238368/
Anche
per questi motivi, quindi, vi chiedo di votare Andrea Orlando e la lista “Andrea Orlando Segretario.
Unire l’Italia, unire il PD”.
Potete votare il 30 aprile nei seggi che trovate qui: https://www.partitodemocratico.it/pd-nel-mondo/seggi-esteri-primarie-2017/
Potete votare il 30 aprile nei seggi che trovate qui: https://www.partitodemocratico.it/pd-nel-mondo/seggi-esteri-primarie-2017/
Grazie
e buon futuro a tutti noi.
Eugenio Marino
Eugenio Marino
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