Presentazione liste.
Domenica 10 abbiamo presentato le liste definitive del PD all'estero. E' stata una corsa contro il tempo e ad alta carica di adrenalina, poiché dovevano arrivare da tutto il mondo documenti indispensabili e da consegnare in originale alla Corte d'appello di Roma: il rischio era che non arrivassero in tempo e che non avremmo potuto presentare le liste o che le avremmo dovute presentarle monche. Tanto per farvi un'idea ecco come si è conclusa la nostra avventura, così come descritta da alcuni quotidiani italiani:
Nord America, sprint per salvare la lista del PD
“Se il PD riuscirà a pareggiare al Senato, dovrà fare un monumento a Eugenio Marino, 34 anni, con uno sprint da atleta. Il PD aveva presentato le sue liste per le circoscrizioni estere intorno alle 18:00. Mancava però il certificato del presentatore della lista per il Nord America. Marino è corso in sede a recuperare il documento ed è riuscito a varcare la sede della Corte d’appello di Roma due minuti prima della chiusura. Per Marino l’abbraccio del collega più anziano e la consapevolezza di avere consentito al PD di gareggiare anche per quel seggio”. (Avvenire, 11 marzo 2008)
Con D'Alema a Bruxelles.
Il 13 ero a Bruxelles a rappresentare la Direzione nazionale del Partito all'iniziativa con il Presidente del PS belga Elio Di Rupo e Massimo D'Alema, tenutasi nella sede nazionale dei socialisti del Belgio. Un ottimo incontro, in una sala gremita di giornalisti e con la comunità italiana, soprattutto del mondo dell'associazionismo. Di Rupo e D'Alema hanno sottolineato la vicinanza e l’intensa collaborazione tra PD, socialisti belga e PSE. La necessità che il PD e il PSE trovino le forme e le regole per consentire un'adesione organica che passi attraverso quanto già fatto a Porto con la modifica dello Statuto del PSE e attraverso la possibilità di una nuova denominazione del contenitore europeo. Una soluzione utile a tutti: alla Sinistra italiana ed europea, all'Italia e all'Europa, agli italiani in Italia e all'estero. Alla fine degli interventi D'Alema ha risposto alle molte domande degli italiani presenti in sala, che hanno fatto sentire la propria voce sulle questioni che li riguardano più da vicino: dalla diffusione della lingua e cultura italiana all'estero alla doppia cittadinanza (questione per la quale D'Alema e Amato hanno avviato una denuncia al Consiglio europeo che consentirà ai cittadini italiani di ottenere la cittadinanza belga senza perdere quella italiana) e alle quali il Ministro degli esteri ha risposto con puntiglio e sicurezza, rassicurando gli italiani sulla continuazione del suo impegno in questi temi anche per il futuro. Dopo gli interventi D'Alema e Di Rupo hanno presentato alla platea i candidati del PD presenti in sala: Davide Pernice, Laura Garavini, Beatrice Biagini e Rosine Ongaro. Gli stessi leader italiano e belga, poi, si sono abbandonati a un bagno di folla, lasciandosi stringere la mano, baciare e fotografare a lungo con tutti coloro che lo richiedevano: giovani e anziani, candidati e militanti, ognuno dei quali poneva a D'Alema la propria domanda o ricordava con piacere una particolare pressa di posizione del leader italiano. In molti, poi, hanno commentato come "D'Alema non è come lo descrivono: è simpatico, ha parlato con tutti, è stato disponibilissimo". Insomma, dopo aver dato risposte di merito e preso impegni sui problemi della comunità all'estero, ha dedicato ancora del tempo ai singoli per una battuta, una stretta di mano, una foto e lo spolvero di un particolare ricordo.
Con Veltroni a Lugano.
Il 14 marzo ero invece a Lugano, dove Veltroni ha fatto la tappa all'estero del suo giro d'Italia. In sala c'erano circa 600 persone. L'entusiasmo della gente era alle stelle. Il segretario ha parlato a lungo delle nostre comunità, lanciando da Lugano la risposta a Martino sulla necessità dell'Italia di non ritirarsi dal Libano e ribadendo a Calderoli, che aveva detto di vergognarsi dell'Italia, di essere invece orgoglioso di vivere nel nostro Paese che, secondo Veltroni, "è un Paese meraviglioso". E quale migliore occasione dell'incontro con le comunità italiane all'estero per lanciare un messaggio di politica estera e ribadire la grandezza e bellezza del nostro Paese. Un Paese, secondo Veltroni, che dovrà creare, con il PD al Governo, le condizioni per cui "quella di partire o di emigrare dovrà essere una scelta e mai più una necessità, un obbligo". Lo ha detto davanti a molti giovani e ai candidati del PD presenti in sala, sottolineando come alcuni di loro siano giovani professionisti altamente specializzati che, proprio per le loro competenze e formazione, devono lasciare l'Italia solo per scelta e non perché manca nello Stivale un sistema in grado di mettere a frutto le loro competenze. Tra di questi, ha citato la giovane candidata inglese Simona Milio ed Emanuela, la ragazza ticinese che aveva aperto con il suo bell'intervento la giornata.
A Bolzano con Scaparro, Nicolini e Toni Jop
Domenica ho assistito a Bolzano, in qualità di invitato insieme a Maurizio Scaparro, Renato Nicolini e toni Jop, alla prima teatrale dell'Orlando Furioso di Ariosto. Una bellissima reinterpretazione, in uno scenario post industriale, realizzata dalla regista Giuliana Lanzavecchia con la compagnia Bricabrac. Ragazzi dai 13 ai 20 anni che si sono esibiti in un'interpretazione fatta di musica, canti, balletti e recitazione.
A fine spettacolo siamo andati cenare in un ottimo ristorante tipico di Bolzano, dove ho mangiato i wurstel bianchi fatti artigianalmente, tutta un'altra cosa rispetto a quelli industriali che compriamo nei supermercati.