Gli stessi osservatori considerano questa scelta di D’Alema la fine del dalemismo e della parabola politica del Presidente dei DS. Eppure, se per dalemismo si intendono le intuizioni politiche di D’Alema e la sua visione della politica e del Paese, dobbiamo riscontrare che nell’agenda politica italiana (e naturalmente del PD) il dalemismo è attualissimo. Lo scrive oggi stesso su Repubblica Massimo Giannini:
“Il dalemismo è più attuale che mai. Ci sono intuizioni che restano. Le regole della Bicamerale, dal premier eletto dal popolo al doppio turno alla francese alla riduzione dei parlamentari, sono oggi il cardine intorno al quale ruota il dibattito sulle riforme. Il discorso di Gargonza, la necessità di sfondare al centro e andare ‘oltre la Sinistra’ e il suo vecchio insediamento sociale, sono oggi il cuore della disputa sul riformismo. La sfida alla Sinistra radicale e sindacale, dalla riscrittura del Welfare all’opportunità di non giocare solo in difesa la partita dei diritti agitando il contratto di lavoro davanti alle fabbriche (come disse a Cofferati al congresso dell’Eur del ‘97) resta oggi il tema-chiave del confronto sulla modernizzazione del Paese. Lo stesso progetto del Partito democratico, nato 5 anni fa da un faccia a faccia con Prodi, resta oggi l’unica speranza per un centrosinistra maggioritario, che aspira a riunire la cultura laica e cattolica dopo il crollo di tutti i Muri. Massimo ha individuato per primo questi nodi, ma non ha avuto la forza di scioglierli. Oggi tocca a Walter provarci. E qui, al di là di tutti i mal di pancia, sta anche un altro merito di D’Alema: per quanto obbligato, il suo via libera evita la lotta intestina, esiziale per la Sinistra e mortale per il Partito democratico”.
Personalmente condivido le parole di Giannini e aggiungo che il merito è anche di Fassino. Resta da vedere, ora, se con Veltroni il PD e il centrosinistra saranno in grado di sciogliere questi importanti nodi della politica italiana. Spero proprio di si, poiché è in questo campo che si gioca la partita del futuro della Sinistra e della modernizzazione del Paese. Intanto, però, cosa ne sarà di D’Alema e dello stesso segretario Fassino, che in cinque anni durissimi ha guidato generosamente i DS dalla fase del minimo storico alla sconfitta di Berlusconi e alla riconquista del Governo, senza risparmiarsi mai e spesso costringendo i DS a notevoli sacrifici per il bene dell’intero centrosinistra e dell’attuale Governo? Quale sarà, o dovrà essere, il loro ruolo nella nuova fase che si apre nel PD, nel centrosinistra e nella politica italiana?
Intanto, più di 180.000 persone si sono espresse su Repubblica online su quelli che dovrebbero essere i punti principali dell'intervento di Veltroni oggi a Torino. Le prime tre priorità, che condivido pienamente, sono "Sostegno a ceti deboli, giovani e precari", "Laicità dello Stato", "Rilancio della Sinistra".