Non si era mai vista a Roma una manifestazione di rappresentanti istituzionali delle comunità italiane all'estero contro il Governo. Siamo arrivati anche a questo: il CGIE, Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, presieduto dal Ministro Frattini, ha tenuto una manifestazione unitaria, con tutti i suoi consiglieri del PD, dell'UDC, di FLI, del PDL e delle organizzazioni sindacali che ne fanno parte, per gridare tutti insieme al governo che sta tagliano ogni legame tra l'Italia e i suoi cittadini nel mondo. Tutto il mondo politico riconosce che in un contesto di globalizzazione, internazionalizzazione e cosmopolitismo, gli italiani che vivono e lavorano all'estero (circa 60 milioni tra cittadini e discendenti) rappresentano una risorse inestimabile in termini culturali ed economici.
Questo governo, invece, li sta liquidando: sta svuotando di poteri gli organismi di rappresentanza di base e intermedi (anche rinviandone continuamente le elezioni), non tiene in alcun conto la rappresentanza parlamentare, sta praticamente azzerando i capitoli di spesa su promozione di lingua e cultura italiana e assistenza, fino al paradosso che i consolati, che non hanno le risorse, sono costretti a negare le bombole d'ossigeno ad alcuni italiani malati terminali in America Latina. Persino laddove vi sono stati errori dello Stato e dell'INPS, che hanno concesso ad alcuni pensionati lievi aumenti mensili, si chiede un rimborso di grosse cifre che detti pensionati non sono in grado di restituire. A un pensionato in Australia a cui è riconosciuta una pensione mensile lorda di 17,08 euro (a cui si aggiungono 291 dollari asutraliani), viene chiesto di restituire 9.584 euro.
Ma il Governo e la maggioranza non hanno alcuna intenzione di discutere la proposta di legge del Parlamentare PD Gino Bucchino sulla sanatoria degli indebiti pensionistici.
Siamo alle solite: si toglie ai poveri per dare ai ricchi.
Anche di questo i rappresentanti degli italiani nel mondo e del CGIE volevano parlare agli esponenti della maggioranza e del Governo, ma lo si è fatto solo con i rappresentanti del PD, Finocchiaro e Bindi, che sono scesi in piazza accolti dai manifestanti giunti da tutto il mondo.
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