martedì 18 dicembre 2007

D’Alema ha fatto un’altra cosa di Sinistra

Ve la ricordate la storica battuta di Nanni Moretti in “Aprile”, divenuta in seguito un tormento antidalemiano? Diceva così “D’Alema, dì qualcosa di Sinistra”.
Da allora non c’è stata più pace. Tutti a dare addosso a D’Alema che non era di Sinistra, non faceva politiche di Sinistra e menate varie.
Oggi, grazie alla tenacia, al lavoro infaticabile, nascosto e paziente, fatto in anni di relazioni politiche internazionali sia di D’Alema che di molte altre persone di cui pochissimi conosceranno il nome, D’Alema ha fatto un’altra cosa di Sinistra. Un’altra grande cosa di Sinistra. Ecco come ne dà notizia il Corriere della sera online.

L’assemblea generale dell’Onu ha votato, oggi, a favore della moratoria contro la pena di morte nel mondo. I voti a favore sono stati 104, quelli contrari 54, le astensioni 29.
L’iniziativa è stata fortemente sostenuta dall'Italia, che
da almeno 13 anni è in prima fila nella battaglia per la cancellazione delle sentenze capitali. Il governo era rappresentato al Palazzo di vetro dal ministro degli Esteri e vicepremier, Massimo D’Alema. Proprio il presidente diessino in mattinata si era detto ottimista e aveva parlato di «risoluzione di portata storica».

Ma che significa concretamente questa notizia? Ce lo spiega sempre il Corriere.

L’approvazione della risoluzione per la moratoria contro la pena di morte, che di fatto significa la «sospensione» di tutte le esecuzioni già programmate e il divieto di infliggerne di nuove da parte dei tribunali, dà l’opportunità di aprire un dibattito «anche in vista dell'abolizione». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, pochi istanti dopo il sì dell’Onu alla moratoria sulla pena capitale. D’Alema ha parlato anche di «grande soddisfazione» e di «risultato al di là delle aspettative».

Certo, questo non significa che il merito sia solo di D’Alema. Ma sicuramente il suo impegno, la sua persona, la sua tradizione politica, i funzionari e consiglieri politici noti e meno noti che da tempo si sono impegnati in questa battaglia e che D’Alema ha saputo utilizzare mettendoli a rete per portare a compimento questo risultato, hanno sicuramente dato quella forza che un grande progetto non era riuscita a trovare nei tredici anni passati.
Qualcuno, ancora oggi, si sente di dire che D’Alema non abbia fatto una cosa di Sinistra o, peggio ancora, che non è importante stare al Governo? Che è meglio fare i duri e puri e stare all’opposizione senza vendersi l’anima?

Io penso che sia meglio stare al Governo e ingoiare qualche rospo, ma ottenere risultati come il ritiro dall’Iraq e la moratoria della pena di morte, piuttosto che stare all’opposizione a chiedere il migliore dei mondi possibili vedendosi, invece, Berlusconi che fa votare al Parlamento la legge Cirami e la depenalizzazione del falso in bilancio.


P.S. Il risultato è ancora più importante se si pensa che come capifila dei paesi contrari alla moratoria erano Stati Uniti, Cina e Iran...

domenica 16 dicembre 2007

Addio toghe rosse, giustizia è fatta...

Ormai gli hotel e le sale d'attesa degli aeroporti sono diventati la redazione mobile del mio blog. Questa volta mi trovo all'aeroporto di Crotone, dopo aver passato il sabato a S. Giovanni in Fiore per un convegno sul centenario di Monongah insieme ai sindaci dei paesi italiani che hanno avuto vittime nella tragedia.
Ho parecchio tempo a disposizione, dato che siamo bloccati dalla neve. Incredibile: l'aeroporto di Crotone, si, proprio quello di Crotone, è bloccato dalla neve. Cosa inimmaginabile.
Comunque, anche in queste condizioni, si può ricavare qualche buona notizia.
I quotidiani, infatti, mi propongono una rissa di dichiarazioni dei più autorevoli esponenti del centrodestra, tutti entusiasti di come funziona la giustizia italiana.
Non si sente più, da chi l'ha pronunciata decine di volte, una frase del tipo "si tratta di giustizia a orologeria", come non si vedono più quei bei titoloni che ci avvertono dell'invasione delle "toghe rosse". E, soprattutto, c'è una ritrovata e "piena fiducia ai giudici", di cui non si commentano le sentenze, perché non si tratta più di "sentenze di stampo comunista". Anzi, questi sereni atti di giustizia spingono tutta la diroccata CDL (che solo in questa circostanza ritrova unità) a chiedere le dimissioni di Petruccioli e CDA Rai prima e Padoa Schioppa dopo.

Che bello! La giustizia italiana funziona, dà risposte efficaci e veloci ai super cittadini Petroni e Speciale e, soprattutto, non è a orologeria né comunista. Ma allora serviva davvero così poco per rimetterla in funzione e in sintonia con il Paese e con la CDL?
Sono bastate, infatti, due sentenze del TAR del Lazio che danno ragione al consigliere della Rai in quota Berlusconi (Petroni), e al generale della guardia di Finanza (Speciale), per ritrovare feeling e fiducia con l'odiata casta dei giudici comunisti.
Insomma, abbiamo capito qual è il metro di valutazione per dire se la giustizia nel nostro paesino funziona oppure no: se dà ragione a Berlusconi (o amici) significa che funziona, se gli dà torto no. Se lo assolvono, prosciolgono o prescrivono i giudici sono imparziali, se lo condannano no, sono "toghe rosse".
Comunque, godiamoci questo periodo di ritrovata serenità nella cittadella della Bengodi giudiziaria, prima che gli stessi giudici del TAR del Lazio si trovino a dar torto all'uomo delle televisioni (o amici) su qualche altro contenzioso. Sarebbe la prova che le "toghe rosse" sono state richiamate all'ordine dai padroni comunisti.
P.S. Mentre scrivevo è arrivata la notizia che l'aeroporto di Crotone (dove mi trovavo dalle 06:00 di stamane) sarebbe rimasto chiuso almeno fino alle 13:00 per neve e non era certo che saremmo potuti partire col volo delle 14:30 per Roma. Per questo ci hanno portato con un autobus fino a Lamezia, dove partiremo col volo Airone delle 15:00 per Roma. Solo qui ho finito di scrivere questo post, quando sarei dovuto trovarmi a Roma già da sette ore.