Da allora non c’è stata più pace. Tutti a dare addosso a D’Alema che non era di Sinistra, non faceva politiche di Sinistra e menate varie.
Oggi, grazie alla tenacia, al lavoro infaticabile, nascosto e paziente, fatto in anni di relazioni politiche internazionali sia di D’Alema che di molte altre persone di cui pochissimi conosceranno il nome, D’Alema ha fatto un’altra cosa di Sinistra. Un’altra grande cosa di Sinistra. Ecco come ne dà notizia il Corriere della sera online.
L’assemblea generale dell’Onu ha votato, oggi, a favore della moratoria contro la pena di morte nel mondo. I voti a favore sono stati 104, quelli contrari 54, le astensioni 29.
L’iniziativa è stata fortemente sostenuta dall'Italia, che da almeno 13 anni è in prima fila nella battaglia per la cancellazione delle sentenze capitali. Il governo era rappresentato al Palazzo di vetro dal ministro degli Esteri e vicepremier, Massimo D’Alema. Proprio il presidente diessino in mattinata si era detto ottimista e aveva parlato di «risoluzione di portata storica».
Ma che significa concretamente questa notizia? Ce lo spiega sempre il Corriere.
L’approvazione della risoluzione per la moratoria contro la pena di morte, che di fatto significa la «sospensione» di tutte le esecuzioni già programmate e il divieto di infliggerne di nuove da parte dei tribunali, dà l’opportunità di aprire un dibattito «anche in vista dell'abolizione». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, pochi istanti dopo il sì dell’Onu alla moratoria sulla pena capitale. D’Alema ha parlato anche di «grande soddisfazione» e di «risultato al di là delle aspettative».
Certo, questo non significa che il merito sia solo di D’Alema. Ma sicuramente il suo impegno, la sua persona, la sua tradizione politica, i funzionari e consiglieri politici noti e meno noti che da tempo si sono impegnati in questa battaglia e che D’Alema ha saputo utilizzare mettendoli a rete per portare a compimento questo risultato, hanno sicuramente dato quella forza che un grande progetto non era riuscita a trovare nei tredici anni passati.
Qualcuno, ancora oggi, si sente di dire che D’Alema non abbia fatto una cosa di Sinistra o, peggio ancora, che non è importante stare al Governo? Che è meglio fare i duri e puri e stare all’opposizione senza vendersi l’anima?
Io penso che sia meglio stare al Governo e ingoiare qualche rospo, ma ottenere risultati come il ritiro dall’Iraq e la moratoria della pena di morte, piuttosto che stare all’opposizione a chiedere il migliore dei mondi possibili vedendosi, invece, Berlusconi che fa votare al Parlamento la legge Cirami e la depenalizzazione del falso in bilancio.
P.S. Il risultato è ancora più importante se si pensa che come capifila dei paesi contrari alla moratoria erano Stati Uniti, Cina e Iran...
14 commenti:
Si, si, siiiiiiiii. Adesso speriamo che continui a dire (e fare) altre cose di sinistra. Per esempio qualcosa contro le morti sul lavoro.
ciao, ho scoperto il tuo blog per caso e volevo sapere se ti va di fare uno scambio di link, perchè penso sia molto interessante...
Se ti va passa dal mio
http://kikocara.blogspot.com
e fammi sapere che ne pensi...
a presto kiko
www.nodiscarica.blogspot.com
è una battaglia di civiltà per crotone e per tutta la calabria!
sabato 22 dicembre manifestazione per il recupero del nostro territorio.
concentramento al piazzale stadio "ezio scida" ore 9.
scusa l'intrusione ma visti i temi trattati qui sul blog mi pareva attinewnte
nodiscarica crotone
Ti avevo già letto, eh? (anche se non commento, non credere che non ti segua passo passo :-D)
BUONE FESTE, CARO COMPAGNO, a te e alla tua bella famiglia.
Eli
@eli: non avevo dubbi. Ma non credere, comunque, che in questi giorni ho avuto molto tempo per seguire il blog o altro. Sono stati giorni di fuoco. Adesso comincia qualche giorno di relax in famiglia.
Baci a te e buone vacanze.
ciao eugenio
secondo me di cose di sinistra ne ha fatte e non poche.
speriamo si continui così.
io sono a siviglia, ti ho lasciato un messaggio in segreteria telefonica qualche giorno prima di partire non so se lo hai ricevuto.
sentiamoci per mail a gennaio.
ti faccio tanti auguri a te e alla tua famiglia, un abbraccio e a prestissimo.
laura
@laura: è stata una settimana davvero intensa. Comunque ho sentito il messaggio e i primi di gennaio mi faccio vivo con le informazioni in mio possesso.
Buone vacanze e buo divertimento a Siviglia.
Governare è un'arte pesante, che richiede assunzione di gravi responsabilità. Chi governa è sempre in mezzo alla bufera, costretto a scontentare sempre qualcuno, proprio elettorato compreso. Questo penso che D'Alema e tutto il suo partito lo sappiano bene, per questo governano e fanno ciò che è possibile, perché come dice lui stesso governare significa fare il possibili e non ciò che si desidererebbe.
@alide: sono d'accordo, anch'io lo dico spesso nelle occasioni di pubblico dibattito, quando mi si rimprovera che la Sinistra deve fare di più di quanto fa.
Eugenio, mi necessita una tua opinione sul Pakistan.
Io so solo che in quella zona ci sono due bombe atomiche (Pakistan, India), l'integralismo islamico, e, al momento, una guerra civile. :-(
Quando puoi, grazie.
Eugenio carissimo,
leggo solo oggi il tuo blog, dopo un paio di settimane di black-out... sai, qui è come se fossimo a ferragosto... e quest'anno meritiamo una fine 'formato famiglia' in pieno 'relax' dopo lo stress del 2007.
D'Alema ha sempre dimostrato coraggio e coerenza anche nelle difficili scelte di governo, che impongono a volte mediazioni difficili ma che stanno dimostrando che anche grazie al nostro Ministro degli Esteri l'Italia è tornata 'soggetto' di pace a livello internazionale.
Allora auguri, Eugenio, a te e Marcella e al bambino; che il 2008 sia migliore del 2007 e all'altezza della speranza di chi - per esempio - continua a credere nella sfida rappresentata dal PD...
Un abbraccio,
Fabio
@eli: purtroppo la situazione è davvero molto complessa e articolata. Il Pakistan è un Paese scivoloso, ambiguo, pieno di contraddizioni. Un mix di aspetti che, unitamente alla potenza del suo esercito e al possesso della bomba atomica, (in mano anche al suo vicino e rivale storico, l’India), ne fa l’epicentro del più terribile dei possibili conflitti.
Un Paese sul quale l’America, obtorto collo, ha dovuto e, temo, dovrà continuare a puntare, per assicurare stabilità nell’area. Un Paese nel quale la fragile democrazia è governata da un generale dell’esercito, Musharraf, che si trovava nella paradossale situazione di dover garantire la sicurezza della sua avversaria politica (che quasi certamente lo avrebbe sconfitto l’8 gennaio prossimo), schiacciato dagli integralisti da una parte e dalla moderata e democratica Bhutto dall’altra.
Dopo l’attentato, ci troviamo in un Pakistan in preda al caos e sull’orlo della guerra civile, dove l’America non può far altro che continuare a sostenere Musharraf, che oggi deve rispondere, se non di essere l’ispiratore dell’attentato, almeno di complicità o di non essere riuscito a garantire la sicurezza.
Allo stesso tempo, a Musharraf sono ostili anche gli integralisti, è visto con sospetto (se non odio) dai sostenitori della Bhutto, non è in grado di controllare il “tribalismo”, non riesce a trovare un argine alle diffusissime e frequentate scuole coraniche, dove si alleva un gran numero di integralisti che, attraverso il corridoio tra Pakistan e Afghanistan, trovano un facile collegamento e rafforzano le alleanze con gli integralisti afghani.
In questa situazione e, con il clima di tensione di questi giorni, si dovrebbero tenere le elezioni dell’8 gennaio: un’incognita sotto tutti i punti di vista, poiché tutto potrebbe succedere. E comunque l’attentato e ciò che succederà nei prossimi giorni lo dovremo misurare alla distanza, nel bene e nel male.
@fabio: auguroni anche a te e ai tuoi, di cuore. Lo sai che ancora non riesco a immaginarmi il Natale da voi in Brasile? Tutti sulla spiaggia in costume, con 40 gradi, a festeggiare un bambino nato al freddo di una grotta... Ti abbraccio
Grazie della risposta, Eugenio. Avevo chiesto la stessa cosa anche a Esperimento, e poi ho cercato di leggere quanto più mi è capitato, per cercare di avere informazioni su un paese del quale, in effetti, conoscevo assai poco. Ora ho letto che le elezioni si terranno in febbraio e che il successore di Benazir sarà il figlio maggiore "coadiuvato" dal padre (del quale, però, non si dice un gran bene). Mi sembra cruciale, e credo lo sia, cosa avviene in quella parte così "centrale" del mondo, e così difficile capire davvero cosa avviene. Forse avrei dovuto discutere meno delle sorti della sezione di via dei Giubbonari con Fabio Nicolucci quando lui ne era segretario e io responsabile dell'organizzazione, e carpirgli, invece, qualche informazione in più sula politica internazionale :-D (scherzo: era logico che ci discutessi di via dei giubbonari).
BUON ANNO, CARISSIMO COMPAGNO.
A prestissimo (a proposito: con L_Antonio vorremmo riunire la sezione Bucharin, invitare Eta Beta, te, altre e altri bloggers democratici romani: non sappiamo quando, ma sarebbe davvero bellissimo farlo. Laura, come sai, è a Siviglia, e ci manca, è lei la grande organizzatrice -nonchè custode della colla! :-D).
Eli
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