Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo adottava il progetto di Trattato sull'Unione europea presentato da Altiero Spinelli. Dopo 25 anni, nel giorno di San Valentino, noi giovani europei che "amiamo" l'idea di un'Europa sociale, democratica e unita, riaffermiamo la nostra adesione agli obiettivi dei padri fondatori e a quelli del progetto Spinelli.
C'è una nuova generazione che crede nel processo di integrazione e che guarda all'Europa per affrontare con successo le nuove sfide globali con le quali ci misuriamo quotidianamente. Negli ultimi anni i referendum in Francia, Olanda e Irlanda mostrano come l'Unione europea non abbia il sostegno popolare necessario. Questi segnali indicano che l'azione dell'Ue non è percepita come efficace e non è compresa, né condivisa dai cittadini.
Per credere nel progetto europeo è necessario toccarlo con mano. Vivere l'Europa, viaggiare in Europa, studiare l'Europa, lavorare in Europa è il modo migliore per partecipare alla costruzione del progetto democratico più rivoluzionario del mondo. Unire pacificamente popoli diversi, un tempo nemici. In questo disegno i giovani devono essere i protagonisti. Tutti i giovani.
Per credere nel progetto europeo è necessario toccarlo con mano. Vivere l'Europa, viaggiare in Europa, studiare l'Europa, lavorare in Europa è il modo migliore per partecipare alla costruzione del progetto democratico più rivoluzionario del mondo. Unire pacificamente popoli diversi, un tempo nemici. In questo disegno i giovani devono essere i protagonisti. Tutti i giovani.
L'Ue da tempo promuove programmi di scambio per i giovani. Tra questi il programma Erasmus che permette di fare una esperienza all'estero agli studenti universitari, è il più conosciuto. Molti altri programmi nei settori dell'educazione formale, non-formale e del volontariato promuovono la mobilità giovanile. Allora, qual è il problema? Sono 90 milioni i giovani tra i 16 ed i 29 anni che vivono nei 27 Stati membri dell'Ue. Ma quanti tra questi partecipano ogni anno ai programmi di scambio dell'Ue? Trecentomila (300.000).
Non vogliamo l'Europa delle élites!
In Europa non mancano gli strumenti per cambiare le cose, ma la volontà politica di chi ci governa. Offriamo a tutti i giovani la possibilità di vivere l'Europa di fare un'esperienza in un altro Stato dell'Ue, presso un ente locale, un'impresa, un'associazione, una università. In questo modo crescerà una generazione di cittadini europei con le competenze necessarie per affrontare il mercato del lavoro e il confronto con l'altro in una società multietnica. Quello che serve è una semplificazione delle procedure, un sistema d'informazione capillare e soprattutto che la UE spenda meglio i soldi che ha.
Se vuoi che la mobilità dei giovani in Europa sia un diritto per tutti e non per pochi firma il 14 febbraio l’appello per l’Erasmus Universale!
Universale perché tutti possano farlo.
Universale perché lo si possa fare in tutti i settori della nostra formazione
Firmate anche voi collegandovi al sito http://www.universalerasmus.eu e inserendo "nome e cognome", "Stato di residenza" ed "E-mail".
Oppure inviando a me gli stessi dati.
Hanno già aderito all'iniziativa, promossa da Giacomo Filibeck (presidente dei giovani del PES), gli onorevoli Massimo D'Alema (Presidente della Fondazione ItalianiEuropei) e Gianni Pittella (Capodelegazione del PD al Gruppo PSE del Parlamento europeo).
Oppure inviando a me gli stessi dati.
Hanno già aderito all'iniziativa, promossa da Giacomo Filibeck (presidente dei giovani del PES), gli onorevoli Massimo D'Alema (Presidente della Fondazione ItalianiEuropei) e Gianni Pittella (Capodelegazione del PD al Gruppo PSE del Parlamento europeo).
5 commenti:
Firmato!
(ma vale la mia firma pure in considerazione della mia incipiente vecchiaia?)
Baci!
Carissima, a parte il fatto che contesto la tua "incipiente vecchiaia", aggiungo che la tua firma vale sempre, poiché sempre piena di coscienza e impegno.
Buongiorno da un tuo affezionato lettore di Parigi
Ricevo sempre il tuo blog con interesse, ma in particolare quest'ultimo mi é piaciuto anche perché io, di professione organizzo programmi di mobilità Europea tra la Francia e numerosi altri paesi d'Europa ( Italia, Spagna, Inghilterra....) e viceversa.
Il programma destinato ai giovani disoccupati (ed in particolare gli "sfigati" delle periferie parigine,) si chiama Leonardo da Vinci, e sarebbe bene che fosse nominato nel documento insieme al suo fratello maggiore Erasmus! Poi ci sono altri programmi come il servizio volontario, gioventù in azione, Eurodissea che partecipano a vario titolo a questa mobilità.
L'affermazione che i programmi di mobilità europea sono destinati alle elite é vera, ma per superarla, qui nella regione Parigina a governo socialista la regione sostiene e co-finanzia quei programmi destinati anche ai giovani in difficoltà.
Primo suggerimento: inserire nella richiesta anche un ruolo delle amministrazioni nazionali per favorire in numero ed in qualità le diffusione della mobilità tra altri soggetti.
Se tieni presente che la borsa Leonardo per tre mesi é di 3.500 euro vedi quanto una richiesta di estensione del nostro Eraspus Universale potrebbe pesare sulle casse Europee ( e divenire ipso facto solo prova di demagogia).
Penso che chiedere il raddoppio dei fondi (La triplicazione in 10 anni ?) sarebbero azioni possibili e ideologicamente più forti!
L'altro aspetto che giustamente menzioni, cioé estenderlo anche a coloro che hanno obbiettive difficoltà di accesso e che quindi necessitano di programmi rinforzali potrebbe essere un' aspetto interessante..
Ricordo un libro bianco della commissione sulle Difficoltà a permettere l'accesso ai programmi di mobilità " della fine degli anni 90.
In sostanza, se vuoi fare una campagna di sensibilizzazione e basta, vai avanti cosi; se invece volessi effettivamente immaginare una proposta più concreta e praticabile (es. Mettere in luce la responsabilità delle agenzie nazionali circa l'effettiva democratizzazione dei programmi... Potrai trovare qui un valido appogio, vista che mi ritengo un Super Esperto (?) nella materia.
Dulcis in fundo attenzione che il film " L'albergo spagnolo" gioca contro di noi, La tua proposta deve contenere il controllo che i fondi europei non siano delle vacanze per giovani europei ma delle reali attivita di scambi culturali e pre-professionalizzanti
Un fraterno saluto
Ludovico Morozzo
IERF Parigi
@ludovico: carissimo, l'appello che io riporto e per il quale chiedo la firma di tutti voi, è stato già presentato dai giovani del PES nella versione che vedi e sta già circolando in tutta Europa, quindi non è più sucesttibile di modifiche.
I suggerimenti che tu proponi, quanto il contributo che puoi dare, però, sono interessanti e credo possano essere oggetto di una più ampia riflessione nella fase successiva all'appello, quella di redazione di una vera e propria proposta che raccolga le indicazioni dell'appello.
In quella fase, penso che il tuo contributo possa essere prezioso e mi farò da tramite con chi ci lavorerà perché si colga la disponibilità che offri.
Aderito!
Saluti
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