lunedì 18 maggio 2009

Le persone prima di tutto

Alle elezioni europee è candidato nella lista del Partito Democratico Luciano Vecchi (Circoscrizione Nord-Orientale).
Conosco bene Luciano da molti anni e ho avuto modo di apprezzare il lavoro da lui fatto con grande competenza, costanza e serietà al partito e in sede europea sulle questioni internazionali, riuscendo sempre a intrecciarle con quelle degli gli italiani all'estero, che pure ha seguito direttamente in passato come Responsabile per le politiche estere dei DS. Per questo ti chiedo di leggere la lettera che ha inviato agli italiani in Europa e, se sei originario del Nord-Est, dare a lui un tuo voto di preferenza.


Cari amici,
sono Candidato alle elezioni europee nella lista del Partito Democratico, nella circoscrizione “Italia Nord-orientale”, che comprende Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
Ho dedicato gran parte della mia attività politica per affermare i diritti degli italiani residenti nei Paesi dell’Unione Europea e del mondo.

Come Deputato al Parlamento Europeo (1989-1999), da responsabile esteri dei DS (fino al 2007) e poi da coordinatore del dipartimento internazionale del Partito Democratico sono stato costantemente in rapporto con le nostre comunità italiane nel mondo e mi sono impegnato a rappresentare le loro istanze e aspirazioni.
È un impegno che intendo continuare a svolgere se, grazie anche al vostro sostegno, verrò eletto al Parlamento Europeo nelle prossime elezioni europee.

Potrete trovare notizie sulla mia attività e le mie proposte sul sito internet http://www.lucianovecchi.eu/
Mi permetto di indicarvi di seguito alcune idee e proposte sugli italiani in Europa.
Sperando di potere godere del vostro sostegno, vi formulo i più fraterni saluti.

On. Luciano Vecchi
Coordinatore internazionale del Partito Democratico
Membro della Presidenza del Partito del Socialismo Europeo
Candidato alle elezioni europee Italia Nord-est

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Il PD per l’Europa
Con l’innovativa esperienza politica del Partito Democratico, grandi tradizioni riformatrici, progressiste e democratiche, si uniscono per un’Italia e un’Europa di pace e giustizia, per una stagione di diritti e opportunità.
Il Partito Democratico rappresenta infatti il vero fatto nuovo della politica in Italia e un’esperienza originale nel Parlamento europeo. Vuole sviluppare la partecipazione democratica, avviare concretamente una profonda svolta in Italia e nel Continente.
Lavoriamo per arrivare a una cittadinanza europea in grado di riconoscere a pieno i diritti sociali e civili per i quali i migranti nei paesi dell’Unione si stanno battendo da decenni, senza differenze tra immigrati comunitari o extracomunitari.
Insieme alle forze socialiste, progressiste e democratiche europee possiamo fare dell’Europa un protagonista di pace, di incontro di religioni e culture diverse e un laboratorio di giustizia sociale proprio in un periodo di grave crisi economica mondiale.

Il mio impegno per gli italiani in Europa
Sono molti gli italiani che vivono nei diversi paesi europei: pensionati, lavoratori, ricercatori, studenti. E diversi sono i loro problemi.
In alcune realtà continentali ancora oggi i cittadini italiani, anche se nati in loco, subiscono le pratiche di espulsione quando hanno problemi con la giustizia.
I figli dei nostri connazionali spesso vengono collocati nelle scuole differenziali, vedendosi costretti alla sola prospettiva del lavoro manuale.
Il loro legame e rapporto con l’Italia rischia sempre di più di sfilacciarsi, mentre io penso vada mantenuto e valorizzato.
Sono poi molti gli italiani in Europa che, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, oggi hanno sono rimasti senza lavoro, ed essendo spesso persone di mezza età hanno difficoltà a ritrovarlo. Gran parte degli anziani e pensionati ha visto precipitare i propri standard di vita e i propri diritti all’assistenza.
Per questo penso ci sia bisogno di un sostegno maggiore e di una più forte protezione sociale che evitino di lasciar sole queste categoria di italiani utili sia all’Italia che all’Europa.

Come parlamentare del Partito Democratico seguirò con attenzione queste situazioni e mi impegnerò a fondo per trovare le soluzioni migliori.
Non sottovaluto mai che dall’Italia, nell’ultimo secolo, sono partiti per l’Europa milioni di nostri concittadini. Conosco bene l’importanza che essi hanno avuto per l’Italia in passato e quella di avere ancora oggi circa due milioni di nostri connazionali all’interno dei paesi dell’Unione.
La storia dell’emigrazione italiana, purtroppo ricca anche di tragedie (l’affondamento della nave Sirio, Marcinelle, Monongah, Mattmark e tante altre), è un monito al fatto che l’Italia e l’Europa, da terre di emigrazione, si sono trasformate in luoghi di immigrazione.

Nelle scorse legislature, il Centrosinistra al governo in Italia ha già realizzato la modifica della Costituzione, introdotto la Circoscrizione estero e il voto per corrispondenza, organizzata la prima Conferenza degli italiani nel mondo, il primo incontro dei Parlamentari di origine italiana, ha recuperato risorse importanti a sostegno delle esigenze delle nostre comunità, dell’assistenza e della diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo, purtroppo vanificate e annullate dall’ultima Finanziaria del Governo Berlusconi.
Un impegno, il nostro, che si è concretizzato anche in Europa nelle passate legislature: oggi, infatti, grazie all'iniziativa dei nostri parlamentari europei, molte risorse del fondo sociale vengono dirottate a un partenariato economico tra gli enti locali italiani e le nostre comunità all’estero.

Ma nella prossima legislatura dovremo ancora potenziare l’attività di scolarizzazione dei discendenti degli italiani all’estero mediante l’insegnamento della lingua e della cultura italiana. Anche come strumento di sostegno per l’apprendimento delle lingue locali.

Dovremo impegnarci per eliminare lo strumento illegittimo di espulsione degli italiani ancora praticato in alcune realtà europee, nonostante esso contrasti con i principi fondanti dell’Unione. Occorrerà, in attesa dell’istituzione della cittadinanza europea a cui guardiamo come traguardo del nostro percorso, operare perché gli Stati membri che ancora non l’hanno fatto, riconoscano la possibilità di avere la doppia cittadinanza a coloro che ne hanno i requisiti.
Dovremo sviluppare programmi comunitari a sostegno delle iniziative di accoglienza di giovani italiani dell’Unione nelle loro regioni e città di origine e quelli che mirano a un’opera costante di formazione e riqualificazione professionale.

Diverrà prioritario anche ricostituire una base di sicurezza e ammortizzatori sociali che sappia guardare anche alla mobilità di cittadini, lavoratori, ricercatori e migranti nei paesi dell’UE, insieme a un chiaro sistema di norme a sostegno della piena integrazione multietncia, multiculturale e multireligiosa.

Dovremo operarci per creare un sistema di raccordo organico tra le istituzioni comunitarie e le regioni su programmi ad hoc che contemplino anche la questione del ritorno dei migranti nel Paese d’origine.
Sarà anche necessario creare le condizioni per avere un’omogeneità nell’esercizio dei diritti politici nei paesi di residenza (sia al livello locale che regionale e nazionale) e allargare la partecipazione anche agli immigrati extracomunitari.

Io, naturalmente, mi impegnerò in questa direzione anche con una campagna di informazione tendente a evidenziare l’importante ruolo dei migranti e degli italiani all’estero come risorsa strategica per le economie italiana ed europea.

Luciano Vecchi

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