martedì 21 luglio 2015

Cos'altro vi serve da queste vite?

La persona in foto somiglia a quella di cui parla.
Un giorno come tanti altri, un autobus come tanti altri, con nemmeno tutti i posti a sedere occupati. Sul posto davanti un signore molto anziano, barba e capelli completamente bianchi, volto e fronte molto segnati dalle rughe, espressione triste, malinconica.In mano il bastone (fa fatica a reggersi) e un paio di buste: è un "barbone", con tanto di cattivo odore almeno per chi gli sta vicino.

A lamentarsi è per primo l'autista, che si ferma per due volte chiedendogli di spostarsi.
Insieme a lui, a ruota, alcune signore ben vestite, che si parlano addosso aspettando l'approvazione di quelli che stanno intorno e che lamentano "lo schifo" di dover sentire la puzza.
"Deve farlo scendere", dicono non si sa bene a chi, "negli altri paesi questi non li fanno salire". L'internazionale signora mi sta vicino e le chiedo d'impulso, ma gentilmente e sinceramente incuriosito: "in quali paesi, signora?".

Non si aspettava la domanda, entra nel panico, balbetta qualcosa e ripete che "all'estero non li fanno salire i barboni". Domando ancora, sempre gentilmente: "nemmeno se hanno il biglietto? In quali paesi?". Dopo aver premesso che, chiaramente, non è razzista (cosa di cui nessuno la accusava), mi risponde: "in Francia. In Francia non li fanno salire".

Prendo quindi atto che in Francia, secondo l'internazionale signora, se un barbone ha il biglietto dell'autobus, non può salire se supera il livello massimo di cattivo odore (ci saranno anche i rilevatori a segnare quando si supera questo livello o fa da rilevatore il naso dell'autista?).

A quel punto, avrei voluto dire a lei e agli altri che si lamentavano che io sono ateo, non credo in Dio e, tranne il battesimo al quale non ho potuto oppormi, non ho fatto alcun sacramento e non sono nemmeno sposato in chiesa. Avrei voluto spiegare che non vado a messa ma che, da bambino, da mia madre cattolica e da Maria Chiodo che mi portava in chiesa, ho imparato i bellissimi precetti cristiani, i valori della solidarietà e della fratellanza, il dovere e il piacere di aiutare il prossimo, soprattutto se più debole, povero, sofferente, sconfitto, umiliato, offeso, colpito.

E avrei voluto chiedere alla signora se lei fosse cristiana, se avesse fatto con convinzione i sacramenti (battesimo, comunione, confermazione, matrimonio in chiesa ecc.), se qualche volta va in chiesa, se ascolta Francesco (non il dj, il Papa) e che cosa le fosse rimasto (a parte la teatralità degli eventi) di questa sua cristianità.
Insomma, avrei voluto chiedere a lei e agli altri che non potevano sopportare 10 minuti di cattivo odore di un povero Cristo (non è un caso se si dice così): "cos'altro vi serve da queste vite?".

A quell'uomo la vita ha probabilmente tolto ogni bene, ogni possibilità, ogni speranza, ogni dignità. Possibile che non riusciamo almeno a offrirgli, cristianamente se siamo cristiani, 10 minuti del nostro olfatto offeso?

Ecco, in questo io credo che anche un ateo di Sinistra come me possa ritrovarsi nei valori del cristianesimo. Cosa sono, infatti, la Sinistra, il cristianesimo, se non il dovere e il piacere di sacrificare un po' del proprio per aiutare il prossimo? Nel cristianesimo ce lo chiede Cristo, nella Sinistra l'etica.

Chissà se Cristo, oggi, in un autobus di Roma, sentendo "la puzza" di un "povero Cristo", gli chiederebbe di scendere o spostarsi spiegando che "all'estero quelli così non li fanno salire".
Ma certo, lui è Cristo, noi siamo solo cristiani. E peccatori. Quindi basta anche con questa Sinistra buonista, perché chi si lamenta non è razzista!