mercoledì 15 giugno 2011

Juan Esteban Caselli, il re e il Piccolo Principe

Sono settimane di grande fermento e risveglio politico per il nostro Paese. Le ultime tornate elettorali hanno disegnato un’Italia finalmente pronta a voltare pagina e a lasciarsi alle spalle un governo e una maggioranza che hanno ignorato e disatteso i legittimi interessi, i bisogni e le richieste dei cittadini. Non fa eccezione, purtroppo, la realtà degli italiani all’estero trattati, quando va bene, con assoluta indifferenza, come dimostrano anche le più recenti vicende interne al PDL.

Mi riferisco, ancora una volta è il caso di dire, alle gesta del Senatore Caselli che, alternis diebus, si definisce Coordinatore del PDL nel mondo e che, in quanto tale, dà ordini che pochi prendono in considerazione, fino ad essere pubblicamente disconosciuto come Coordinatore dagli stessi militanti del suo partito.

Questo signore ricco, latino e dal sangue caldo, dai toni perentori, dal piglio sicuro e dal volto persino simpatico, mi ricorda uno dei personaggi tristi di quel capolavoro assoluto che è Il piccolo principe, di Antoine de Saint Exupéry: il Re. Quel re che si descriveva così: “Sono un monarca assoluto e universale io! Non tollero la disobbedienza ed è per questo che con il tempo ho capito ciò che è giusto fare. Do solo ordini ragionevoli, ma spesso vengo disobbedito ugualmente. Sono vecchio, non posso più camminare. Mi occorrerebbero almeno un ministro della giustizia e un ambasciatore. Li trovassi potrei lasciare a loro parte del mio potere, ma sono solo, comando e basta”.

Lo stesso re che così discuteva col piccolo principe:
RE: Non puoi sbadigliare davanti ad un re!
PP: Non posso farne a meno: ho fatto un lungo viaggio e non ho dormito.
RE: Allora ti ordino di sbadigliare!
PP: Non riesco più, mi avete intimorito. Sire, ma voi su che cosa regnate?
RE: Su tutto: pianeti, stelle....
PP: Le stelle vi ubbidiscono?
RE: Immediatamente! Io non tollero l’indisciplina!
PP: Vorrei tanto vedere un tramonto! Per piacere, ordinate al sole di tramontare!
RE: Io ho diritto ad esigere l’obbedienza perché i miei ordini sono ragionevoli! Avrai il tuo tramonto quando le condizioni saranno favorevoli, cioè... questa sera! Allora vedrai come sarò ubbidito!
PP: Non ho più niente da fare qui, me ne vado!
RE: No, non andare!
PP: Se voi, Sire, desiderate essere ubbidito, potreste darmi un ordine ragionevole, per esempio di partire entro un minuto. Mi sembra che le condizioni siano favorevoli.
Re: Non andare. Ti nomino mio ambasciatore!
PP: Sono ben strani i grandi: per non perderti, fanno di tutto per accontentarti, ma non è mai un bene!


Già, Caselli mi ricorda proprio quella strana figura. Un re che non regna su niente e su nessuno perché non ha un regno né dei sudditi che lo riconoscano come tale. Un re che non ha rapporti con altri sovrani di regni confinanti né ministri e ambasciatori con cui lavorare. Un re che per essere ascoltato da chicchessia può ordinare solo cose ovvie che si realizzano indipendentemente da lui e per le quali lui è assolutamente ininfluente.

A onor del vero, però, si deve riconoscere che c’è stata una decisione del nostro ‘re’ che ha suscitato approvazione pressoché unanime. È successo quando ha chiesto a tutti di  “considerarlo dimissionario e fuori dal PDL”.  Purtroppo, a interrompere quel raro momento di popolarità, è arrivata la decisione di un sovrano ben più potente, Silvio Berlusconi che, a detta dello stesso Caselli, lo avrebbe incontrato e gli avrebbe parlato, probabilmente per farlo tornare sulla sua decisione (ma Caselli non lo ha chiarito, come non ha chiarito nemmeno con quali argomenti lo avrebbe convinto). A noi interesserebbe sapere, invece, quali siano stati questi argomenti, anche per capire come si “tratta” nel PDL sugli italiani nel mondo, e soprattutto se vi è stata qualche promessa di “risorse” o incarichi fatta al Senatore per non far venir meno il suo sostegno in Aula all’attuale Governo. Il sospetto ci è suggerito proprio dalla lettera di dimissioni dello stesso Caselli, che ci ha spiegato che Berlusconi gli aveva promesso un incarico di sottosegretario a ridosso del voto di fiducia del dicembre scorso. E oggi siamo alla vigilia di un altro importante voto di fiducia (corsi e ricorsi storici).

Dunque, come afferma sconfortato il Piccolo Principe: “Sono ben strani i grandi: per non perderti, fanno di tutto per accontentarti, ma non è mai un bene!”. E se anche questa volta Berlusconi avesse fatto di tutto (a spese dei contribuenti) per accontentare Caselli pur di non perdere il suo voto di fiducia? Certo non avrebbe fatto un bene all’Italia e, soprattutto, agli italiani all’estero, che ancora una volta si vedrebbero massacrati dalla stampa nazionale e dall’opinione pubblica in patria e oltre confine.

Senatore Caselli, gli italiani all’estero non hanno bisogno di un re, tanto meno di un re come lei o come il Presidente Berlusconi. Sia coerente, lasci il suo incarico e ne assuma un altro, magari da “Consigliere politico” di Berlusconi, per “consigliare” anche a lui di dimettersi. Allora sì che gli italiani vi seguiranno, “mi sembra che le condizioni siano favorevoli”.