mercoledì 31 gennaio 2007

Un Pacs di civiltà. Riconoscere anche i diritti degli omosessuali

Come promesso, provo a parlare di cose concrete e vita di tutti i giorni.
Il dibattito sulle coppie di fatto sta arrivando a un approdo. Infatti è quasi pronto il ddl Pollastrini (con l’accordo della Bindi) sulle unioni civili. Un testo che rispetta il concetto di famiglia sancito dalla Costituzione, ma che allo stesso tempo garantisce una serie di diritti sia alle coppie di fatto eterosessuali che a quelle omosessuali, come avviene già in tutta Europa, tranne che in Grecia.
Si vuol garantire anche a tutte le coppie di fatto la possibilità di assentarsi dal lavoro per motivi di famiglia se il convivente è in ospedale; decidere per lui su temi etici se questo è impossibilitato a farlo; ottenere la reversibilità della pensione dopo la morte del convivente; ottenere l’assegno familiare dal compagno in caso di separazione; ottenere la successione del contratto di locazione; estendere la propria assistenza sanitaria e previdenziale.
A questo proposito, riporto alcune posizioni di autorevoli politici.

Franco Marini (DL), Presidente del Senato: "Imporre con forza la necessità di dare risposte ai diritti essenziali delle persone, che non possono essere discriminati, è un fatto di civiltà per il nostro Paese. Peraltro mi sembra che il lavoro che stanno facendo i ministri Bindi e Pollastrini è un lavoro serio che tiene conto della concezione della famiglia nella nostra Costituzione. Il testo Bindi-Pollastrini, affronta il problema dei diritti essenziali delle persone che non possono essere discriminati. Questo è un problema da risolvere e in certi casi riguarda anche i figli nati dalle unioni di fatto e riguarda comunque le persone, che hanno una condizione di vita di quel genere. Quindi dare una risposta positiva ai diritti di queste persone che dichiarano la loro convivenza è un fatto di civiltà per il nostro Paese. Ci sono situazioni di fatto che richiedono qualche intervento e qualche regola più precisa". AGI 30GEN 07

Raffaele Contenti, abate della Chiesa Apostolica Anglicana riformata, e presidente del comitato Esecutivo teologico: "E' fuori da ogni logica che il Vaticano e la Cei si mettano a giudicare i Pacs che l'Italia, Parlamento e Governo, stanno varando, e che accusino addirittura i politici favorevoli di voler 'scardinare' la famiglia. Ormai crediamo che la Chiesa cattolica non disponga di quell'autorita' o autorevolezza morale per poter decidere cosa sia il 'bene comune', e cosa insidia o meno la vita delle famiglie: la sua dottrina, contraria alla conoscenza scientifica della realtà umana e sociale, ha fatto danni immani dapprima al suo clero e poi alle famiglie stesse. Occorre una chiarezza evangelica, ispirata a Gesu' Cristo e non ai farisei, per ripudiare questa violenta e dissimulatrice campagna clericale contro le persone di retta coscienza, cittadini italiani, che vogliono convivere nella tutela delle leggi e non clandestinamente". Adnkronos 30 GEN 07

Gianfranco Rotondi (DC), segretario della Democrazia Cristiana: "Fa bene la Cei ad intervenire nel dibattito sulle unioni civili come pure è bene che la politica ascolti e rifletta le parole del Papa. Dovere, però, del legislatore è quello di disciplinare anche e soprattutto i diritti e i doveri di una minoranza della società. Non si può lasciare nella terra di nessuno chi vive la realtà delle coppie di fatto". 31 GEN 07

Massimo D’Alema (DS), Ministro degli esteri: ''Sul riconoscimento delle unioni di fatto il programma forniva un'indicazione di fondo. Noi siamo per disciplinare quelle unioni, in modo equo ed equilibrato. Sulla questione dei Pacs si è sviluppato un dibattito assurdo, che ha trasformato astratti principi morali in una sorta di persecuzione punitiva nei confronti di numerosi cittadini italiani. Estendere alle persone che convivono alcuni diritti fondamentali corrisponde ad un principio di eguaglianza e solidarietà, e non rappresenta minimamente un vulnus per il matrimonio”. ANSA 30 GEN 07

Pino Sgobio (PdCI): "Siamo convinti che l'approvazione della legge sulle coppie di fatto può costituire, finalmente, un significativo passo in avanti per il nostro Paese. Il varo dei Pacs avrebbe un significato simbolico di grande impatto sia sul versante politico che su quello culturale: si darà ulteriore forza alla connotazione 'laica' del nostro Stato e si avvicinerà il nostro Paese alle moderne democrazie europee. La Chiesa ha tutto il diritto di esprimere il proprio punto di vista ma sia chiaro che l'ultima parola spetta al Parlamento che, libero da condizionamenti, deve poter essere messo in grado di varare una legge che estenda i diritti a quel milione di coppie di fatto che ancora non possono goderne".AGI 31 GEN 07

Massimo Donadi (IDV), capogruppo di Italia dei valori alla Camera: "Nutriamo il massimo rispetto per la Chiesa che ha tutto il diritto, in virtù del suo alto Magistero, di esprimere i suoi principi di indirizzo, ma i tempi sono maturi per uno scatto di autonomia da parte del legislatore che, a differenza del Vaticano, ha il dovere ineludibile di occuparsi di circa un milione di cittadini, tra cui molti cattolici, che vivono in un unione di fatto. A questo si aggiunga che, nella proposta del governo, si parla solo ed esclusivamente di riconoscimento di diritti civili che
non minano in nessun modo l'istituto del matrimonio né tantomeno mettono a rischio la famiglia tradizionale. Per quanto riguarda Italia dei Valori ribadiamo la nostra ferma intenzione di votare la mozione che abbiamo concertato e sottoscritto con l'Ulivo e Comunisti Italiani che altro non rappresenta se non quanto sottoscritto nel programma con il quale ci siamo presentati agli elettori". Dire 11:50 31 GEN 07

Dario Franceschini (DL): Capogruppo Ulivo alla Camera: "Da cattolico ascolto con grande
attenzione le parole della Chiesa, poi deve essere chiaro che, nella mia sfera di autonomia politica, scelgo agisco e legifero come ritengo più opportuno. La mia cultura politica è quella di
un cattolicesimo democratico, sono stato educato alla laicità dell'impegno politico. Quindi, niente interferenze della Chiesa, che pure ha tutto il diritto, come componente della nostra società, di esprimere un parere, una posizione". Dire 11:28 31 GEN 07

Massimo Cacciari (DL), sindaco di Venezia: "Ma perché mai dovrei trovare un accordo con la Chiesa? No, non condivido l'impostazione di Napolitano. Io devo muovermi come uno Stato laico, non è pensabile sentire cosa pensa la Chiesa per fare una legge. Non devo dipendere dalla Chiesa, altrimenti verrebbe meno la concezione stessa dello Stato. Certo, la Chiesa va ascoltata, come vanno ascoltati tutti, ma non per cercare compromessi o mediazioni. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, con cautela invece che con le sparate che fanno alcuni laici, e sapendo che stiamo
maneggiando un materiale delicatissimo. La famiglia non la trasforma lo Stato con una legge, sarebbe comico. Bisogna invece tenere conto che nella società ci sono delle trasformazioni già avvenute, e che i tempi sono maturi per poter dire che se due persone si amano, anche dello stesso sesso, possano vivere insieme. Cosa c’è di tragico in questo? Quindi i Pacs vanno bene, danno una risposta a una domanda che c’è. Il cambiamento del costume ha fatto in modo che i rapporti fra omosessuali non suscitino più scandalo, ed è un bene che non ci sia più questa fobia". Adnkronos 31 GEN 07

Clemente Mastella (Udeur), ministro della Giustizia: "Primo, queste sette righe del programma non le abbiamo mai sottoscritte. Secondo riteniamo che sia giusto affrontare queste questioni sul piano parlamentare come nella tradizione del nostro Paese. Siamo per il riconoscimento di diritti individuali con applicazione anche al Codice civilistico per quanto riguarda famiglie che hanno problemi o figli o quant'altro, e sono 550mila coppie, però la piccola famiglia, la famiglia in piccolo, i surrogati famiglia, in modo particolare per le coppie omosessuali che rispetto per il loro vissuto di vita quotidiana, francamente no". Adnkronos 31 GEN 07

Roberto Maroni (Lega Nord): “Non c’è bisogno di una legge sulle coppie di fatto: i diritti dei singoli sono già tutelati. Noi abbiamo presentato una mozione che ribadisce l'opportunità del sostegno economico e finanziario alla famiglia fondata sul matrimonio. Siamo contro altre forme surrettizie di famiglia e troviamo assurda questa discussione sulle coppie di fatto e sulle coppie omosessuali. La Cei ha ragione: non c’è bisogno di una nuova legge. Chi la propone lo fa solo per motivi ideologici, per mettere una bandierina". Adnkronos 31 GEN 07

Cesare Salvi (DS): "Sono d'accordo che il Presidente Napolitano citi l'articolo 7 della Costituzione per sostenere che bisogna fare una legge tenendo conto delle posizioni del mondo cattolico". Adnkronos 30 GEN 07