Proprio ieri avevo scritto degli esponenti di AN Alemanno e La Russa in chiave di revisionismo e riabilitazione del Fascismo, accennando a come quel regime avesso privato i cittadini delle libertà di pensiero, di opinione politica e di stampa e, dunque, di come quel regime (e i suoi effetti concreti) andasse condannato senza esitazione alcuna.Oggi, invece, in tempi di democrazia, ho inviato la mia piena e sincera solidarietà a due avversari politici, proprio esponenti di AN, minacciati a causa delle opinioni e attività che, democraticamente, svolgono. Si tratta del direttore de L'Italiano, Gian Luigi Ferretti, e del suo vice, Tullio Zembo, minacciati di morte domenica scorsa da Franco Arena dai microfoni di una radio argentina (“Cuidado a no bajarse del cordon porque podria pizarlo un coche” - Stia attento a non scendere dal marciapiede perché potrebbe investirlo un’auto).
Trovo la cosa intollerabile e invito tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà della Persona a condannare quanto accaduto.
La mia solidarietà al Direttore Ferretti e al suo Vice, Tuttlio Zembo.
Caro Direttore,
invio a Lei e al vice direttore Zembo la mia più sentita solidarietà per le minacce ricevute. Ritengo quanto accadutoLe un fatto inaccettabile non soltanto perché gravemente lesivo della Sua libertà personale, ma anche perché chi La minaccia offende e mortifica la libertà di opinione e di stampa così come sancite dalla nostra Carta costituzionale. Dunque colpisce l'essenza stessa della democrazia. Penso che in momenti come questi, chiunque, vieppiù chi fa politica o informazione, debba sentirsi indignato e colpito in prima persona e reagire con fermezza, senza se e senza ma. Poiché se è sempre legittimo il confronto di idee, principi e valori differenti in una battaglia politica anche aspra, non lo è mai la scelta della violenza e dell'insulto nei confronti dell'avversario.
Cordiali saluti.
Eugenio Marino



