lunedì 18 febbraio 2008

Turano vs De Gregorio, ossia della serietà degli eletti all'estero

Sono settimane davvero impegnative, nelle quali mi è molto diffcile trovare il tempo di scrivere. Stiamo lavorando per chiudere prima possibile le liste per la Circoscrizione estero, nella quale si vota con circa quindici giorni d'anticipo rispetto all'Italia. Come la volta scorsa si tratta di un lavoro estenuante e logorante. Come criteri per la selezione dei candidati abbiamo scelto i seguenti:
  1. riconferma dei parlamentari uscenti: è stata la prima volta che sono arrivati degli eletti all'estero in Parlamento; hanno svolto un ottimo lavoro e aumentato di 35 milioni di euro in due anni gli stanziamenti in favore degli italiani all'estero; sono tutti alla prima legislatura ed è durata meno di due anni. Non si capirebbe, dunque, perché non ricandidarli;

  2. alternanza uomo donna: all'estero, nonostante vi sia il sistema delle preferenze che non garantiscono di per sé nessuna elezione, abbiamo voluto assicurare la presenza del 50% delle donne in lista, per assicurare una giusta presenza femminile;
  3. rappresentanza territoriale: è necessario che tutti i paesi con alta presenza di italiani abbiano un'adeguata rappresentanza in lista, poiché non si può prescindere dal rapporto eletto-territorio;
  4. rappresentanza delle nuove generazioni: occorre dare anche alle nuove generazioni di italiani nel mondo, a cominciare dai ricercatori e dai giovani insegnati, delle candidature di giovani in cui riconoscersi;
  5. pluralità di culture: essendo il PD un partito plurale, in lista ci saranno candidati espressione delle varie anime e formazioni socio-politiche-culturali che rappresentano il partito all'estero;
  6. radicamento territoriale: è fondamentale che ogni candidato abbia un forte e consolidato radicamento sul territorio in cui dovrà operare.

In questo contesto, dunque, stiamo lavorando per arrivare entro fine febbraio alle liste definitive. Un momento importante, a questo proposito, è stato l'incontro di sabato all'Assemblea Costituente a Roma. Sarebbe lunga raccontarla, ma una cosa mi ha fatto piacere sentire da un candidato. Una cosa che ripaga tutti noi, se ce ne fosse bisogno, delle critiche e delle sciocchezze che in passato sono state dette e insinuate nei confronti del Senatore Renato Turano. Di lui la Destra e alcuni giornali hanno più volte detto e scritto che si trattava di una persona poco affidabile, insinuato più volte che avrebbe lasciato L'Unione per passare con Berlusconi, che era un qualunquista o di Destra. Bene, Turano ad un certo punto della riunione, ha detto che "la priorità per il Nord America è di avere a fine elezioni il Senatore, non è importante se sarò io o un altro candidato, l'importante è che sia del PD". Una frase che la dice tutta sulla serietà, affidabilità e coerenza degli eletti all'estero (come già aveva dimostrato il Senatore Randazzo), che nulla hanno a che fare con i De Gregorio eletti in Italia.