lunedì 24 maggio 2010

Il PD e la Presidente Bindi contro il rinvio delle elezioni dei Comites


Venerdì scorso ho scritto per La Gente d'Italia questo articolo. Buona lettura.

Nei giorni scorsi la Commissione Esteri della Camera ha votato un Decreto che contiene il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei Comites (e dunque del CGIE) di altri due anni. Dico di altri due perché già lo scorso anno le elezioni erano state rinviate. Se il Decreto andrà in porto il mandato di cinque anni dato dai cittadini ai consiglieri di Comites e CGIE durerà ben otto (quasi il doppio).
La cosa sorprendente è che, nella relazione del Governo per giustificare il rinvio, si parla della necessità di rinviare le elezioni per approvare proprio la riforma dei Comites. La stessa motivazione data dallo stesso Governo Berlusconi nella legislatura 2001-2005, quando anche allora rinviò di due anni (e sono già tre volte) le elezioni, con lo stesso motivo di oggi (la riforma poi si fece – condivisa anche dall’allora minoranza – proprio in virtù dell’introduzione del voto e della rappresentanza dei cittadini italiani all’estero).

Delle due, quindi, l’una: o la volta scorsa si fece una riforma che doveva tener conto di qualcosa di cui poi non si è realmente tenuto conto (quindi l’allora Governo Berlusconi ha fallito) oppure oggi si racconta una falsità (e non sarebbe la prima). Inoltre nel Decreto è spiegato che “da un’accurata analisi della successione degli atti e dei relativi termini risulta che tali elezioni richiedono un complesso meccanismo organizzativo – da avviare entro i primi mesi del 2010 – derivante dall’impatto della regolamentazione e dal contesto normativo e operativo nel quale le elezioni dovrebbero avere luogo. Il termine, pertanto, deve necessariamente essere ulteriormente prorogato”.

Rileggiamo bene: “Un complesso meccanismo”, dunque, “da avviare entro i primi mesi del 2010”. Già. Andava avviato a inizio anno. Non lo si è fatto, quindi il “termine deve necessariamente essere prorogato”. Domanda: ma chi e perché non ha avviato questo meccanismo? Gli stessi che ora propongono il Decreto.
Quindi per colpa di inettitudine del Sottosegretario Mantica oggi pagano tutti gli altri? E poi, suvvia, indicendo le elezioni entro il mese di giugno ci sarebbero i tempi per farle entro la fine del 2010, data stabilita dal Decreto dello stesso Governo Berlusconi dello scorso anno. Quindi si raccontano falsità per nascondere contraddizioni politiche e disegni riformatori fallimentari che si vuole imporre con ricatti perché non condivisi.

Per questo, dunque, il Gruppo del PD in Commissione Esteri ha presentato degli emendamenti soppressivi dell’articolo 2 che vuole il rinvio. Emendamenti firmati dal Vice Presidente della Camera, Bindi – che aveva raccolto al CGIE le preoccupazioni espresse dall’Assemblea in merito al rinvio delle elezioni – e da tutti i parlamentari del PD eletti all’estero. Un atto di serietà politica e di coerenza istituzionale, quello della Bindi e dei deputati del PD, non raccolto dalla maggioranza.
Ma noi non demorderemo. Per questo, infatti, e non solo per questo, il PD si mobiliterà e sarà il 28 e il 29 maggio a Francoforte al fianco di Comites, CGIE e associazioni per sostenere il loro appello per il rafforzamento degli interventi pubblici a sostegno delle nostre comunità oltre confine, il reintegro delle risorse per la stampa italiana all’estero, il mantenimento di adeguati e opportuni livelli di presenza ed efficienza dei servizi consolari e il rinnovo dei Comites entro l’anno.