giovedì 30 ottobre 2008

Decido io: petizione per il mantenimento delle preferenze

Ti prego di utilizzare solo due minuti del tuo tempo per leggere e firmare questa petizione dell'onorevole Gianni Pittella:
la ritengo una delle battaglie più importanti per la democrazia e la possibilità di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento.
Attenendo fiducioso la tua firma e spero che ti adopererai per procurarne e inviarmene altre.
Grazie

Care amiche, cari amici,
considerato che la proposta di riforma della Legge elettorale per le Europee è all’esame dell’Aula della Camera e si registra la chiusura della maggioranza a ogni proposta sostanziale di modifica, ho pensato di intensificare l’iniziativa politica contro il nuovo "porcellum" rilanciando la campagna di mobilitazione "Decido Io". L'iniziativa vede il coinvolgimento di tanti che in modo trasversale ai partiti, vogliono opporsi a questa nuova scellerata proposta.
La testardia con cui l'attuale maggioranza sta difendendo le liste bloccate e lo sbarramento al 5 per cento (assolutamente spropositato rispetto al ruolo del Parlamento Europeo), la chiusura alle proposte di prevedere per legge le primarie e una norma di garanzia per le pari opportunità di genere, sono il segno di un'idea di democrazia plebiscitaria inaccettabile.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso parole forti e chiare rispetto alla necessità di ricercare sulla legge un ampio consenso in Parlamento
, e ha ricordato come nel recente passato siano emerse preoccupazioni condivise circa l'esigenza di salvaguardare il pluralismo politico e di garantire un’effettiva possibilità di intervento degli elettori nella scelta dei loro rappresentanti.
Togliere al cittadino il diritto di scegliere allontana dalla politica, e trasforma la democrazia in un mondo di cooptati. Per questo è necessaria una più ampia mobilitazione perché dal Paese giunga un deciso "NO" alla estensione della "legge porcellum" anche alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo.
Propongo a tutti agli amici del gruppo "Primarie vere, primarie sempre" di sostenere questa iniziativa e a mettere in campo un'azione comune.

I punti della campagna di mobilitazione, potrebbero essere:
1. pieno appoggio alla raccolta di firme dell’UDC e del PSI;
2. stampa e diffusione del volantino pubblicato sul sito del gruppo "Decido io" e invio email ai deputati e senatori del centrodestra;
3. richiesta ai Sindaci, Presidenti di provincia e di Regioni di indire un dibattito nella propria assemblea e approvare un odg contro il porcellum europeo da inviare alle massime cariche istituzionali;4. organizzazione sin da ora di banchetti e manifestazioni in tutta Italia per la difesa della "democrazia degli eletti”;
5. sostegno della campagna “primarie vere, primarie sempre”.

Vi chiedo di aderire alla Campagna con la vostra firma e di dare la Vostra disponibilità ad organizzare nei Vostri territori le iniziative previste.

Gianni Pittella

martedì 28 ottobre 2008

Dalla protesta alla proposta

Quella di sabato al Circo massimo è stata una grande manifestazione: bella, pacifica, serena, democratica e propositiva. È stata anche il segnale di un partito che c’è, che è forte, che ha capacità di unirsi e mobilitare iscritti e non, oltre i propri confini.
Una manifestazione imponente che ha denunciato le molte cose che non vanno di questo Governo, a cominciare dai tagli spropositati e non giustificabili in molti settori della spesa pubblica italiana: tagli che non risolvono i problemi degli sprechi né creano le condizioni per l’ammodernamento dell’Italia, ma che fanno venir meno anche le condizioni minime indispensabili per il semplice funzionamento del Paese. A titolo di esempio vorrei parlare di ciò che conosco meglio: i tagli irrazionali abbattutisi sulle politiche per gli italiani all’estero. Circa 50 milioni sui già non sufficienti 82 complessivi investiti dai precedenti governi.
Anche per questo motivo sabato eravamo al Circo Massimo con una nutrita rappresentanza di cittadini italiani residenti all’estero, arrivati soprattutto dalla Germania. Eravamo là per ribadire che la scure di questa Finanziaria finirà per cancellare definitivamente il rapporto tra l’Italia e le sue comunità nel mondo.

C’erano donne e uomini, giovani, meno giovani e giovanissimi. Persone che sentono oggi più precario il proprio futuro, che hanno sfilato con la voglia di garantire anche a figli e nipoti la possibilità di studiare la lingua e la cultura italiane e di avere assistenza sanitaria se dovessero trovarsi in condizioni di indigenza, come già oggi avviene soprattutto in America Latina.
Manifestavamo non solo per dire dei “no”: ai tagli, alla chiusura dei corsi di lingua e cultura, all’eliminazione dell’assistenza sanitaria e al rinvio delle elezioni di Comites e CGIE. Manifestavamo anche per dire dei “si”: alla doppia cittadinanza, alla società multiculturale e all’accoglienza agli immigrati (come il ragazzo di Secondigliano che ha parlato dal palco, ricordandoci che anche noi abbiamo vissuto l’emarginazione e la discriminazione).
Quella manifestazione, dunque, ha rappresentato un momento collettivo in cui si è chiesta al Governo una sterzata generale sul futuro dell’Italia. E in questa sterzata generale devono rientrare anche le politiche per gli italiani all’estero, come ha giustamente ricordato Veltroni dal palco.

Per questo, però, ora occorre far sentire forte, anche lontano da Roma, la voce di tutta la comunità italiana nel mondo. Come?
La scorsa settimana il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, ha inviato una lettera agli stessi consiglieri del CGIE, ai presidenti e consiglieri dei Comites, agli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana, per denunciare l’enormità dei tagli previsti verso le nostre comunità e il fatto che essi finirebbero per cancellarle, per chiedere al Governo di rivederli e per sollecitare una grande mobilitazione a supporto di queste richieste universalmente condivise.
Sono d’accordo con coloro che, nella maggioranza come nell’opposizione, ritengono che oggi vadano sospese le appartenenze politiche e supportata l’iniziativa del Segretario Carozza, alla quale già in molti hanno risposto positivamente, da entrambi gli schieramenti. Credo sia utile, dunque, mobilitarsi, scendere in piazza anche all’estero per manifestare e chiedere al Governo di rivedere l’entità e la distribuzione dei tagli per gli italiani all’estero. Questo non significa che come italiani nel mondo vogliamo esimerci dal partecipare ai sacrifici per il risanamento del Paese, se di questo si tratta, ma non al prezzo di venir cancellati o messi in ginocchio. Sarebbe difficile, così ridotti, aiutare qualcuno.

Allora muoviamoci insieme, a partire dalle rappresentanze istituzionali: Comites, CGIE, eletti, ma anche rappresentanti di partito e del mondo sindacale e associativo, per concordare e coordinare manifestazioni e azioni di protesta forti, pacifiche, autorevoli. Finalizzate a far giungere al Governo e ai suoi rappresentanti la voce delle comunità. Spetterà poi ai partiti politici e agli eletti dall’estero nel Parlamento nazionale trasformare la protesta popolare e democratica delle piazze in autorevole e istituzionale proposta di Governo.