lunedì 5 gennaio 2009

Caselli, ovvero del Senatore 'aparecido'

Consiglio a tutti la lettura del bell’articolo che Maurizio Chierici dedica a Esteban Caselli su l’Unità di oggi (pag. 27). Una ricostruzione ironica e pungente delle gesta di certi cinici furbi capaci di calarsi con disinvoltura e spregiudicatezza nei ruoli più diversi. Capita così che, per carpire la buona fede di tanti, sotto le stesse generalità si facciano convivere il collaboratore di regimi ignobili e il devoto cristiano paladino dei valori tradizionali, il fervente patriota votato al bene comune e l’affarista intento esclusivamente alla cura dei propri interessi economici.

Per chi non lo conoscesse (perché per la gran massa degli italiani del Sud America Caselli è un ‘aparecido’ dal nulla), può essere utile ricordare che è stato eletto, nel 2008, Senatore della Repubblica italiana per il PDL. Sull’onda di questo successo oggi si candida alla presidenza della Repubblica Argentina (sic!). Non può ragionevolmente sperare in una vittoria, ma la kermesse gli tornerà utile per acquisire spazio e notorietà sui media argentini. Insomma una ininterrotta campagna elettorale per allargare e rafforzare la rete di affari e clientele che lo traguarderà direttamente alle politiche del 2013 in Italia. Un modus operandi spregiudicato (a voler essere signori) che pagheranno l’Italia e gli italiani all’estero in termini di immagine e credibilità.

C’è davvero poco da aggiungere alla circostanziata ricostruzione di Chierici, ma per chi ha la pazienza di frequentare questo blog, voglio ricordare brevemente la mia esperienza diretta.

In occasione della campagna elettorale per le politiche del 2008 ho seguito, insieme ai ‘capitani di lungo corso’ Luciano Gesuelli e Gianni Pappalardo, le candidature del Partito Democratico nella Circoscrizione estero dalla presentazione di liste e simboli al reclutamento dei rappresentanti di lista; dallo scrutinio a Roma (a Castelnuovo di Porto) alla verifica e controllo delle schede contestate in Corte d’Appello. È stata un’esperienza politicamente preziosa e, per certi versi, illuminante.

La notte dello scrutinio, poi, mi arrivarono decine di segnalazioni da parte dei rappresentanti di lista del PD su migliaia di schede ‘sospette’ in quanto di colore diverso dall’originale e palesemente votate dalla stessa mano in favore proprio di Esteban Caselli. Erano così tante che i (pochi) rappresentanti di lista del PD non riuscivano a contestarle tutte presso i seggi. Le molte, moltissime contestate sono state poi verificate – come previsto dalla legge – dalla Corte d’Appello di Roma alla presenza mia e dei rappresentanti della Sinistra Arcobaleno, dell’IDV, del MAIE di Riccardo Merlo e dello stesso PDL.

E’ difficile dimenticare l’espressione prima esterrefatta, poi decisamente imbarazzata, del rappresentante del Popolo delle Libertà quando gli chiedevo come fosse possibile un così alto numero di schede per Caselli votate con medesima penna e identica grafia. In risposta ebbi spallucce.
Ma quello che è più significativo è che,né lui né altri di quella parte politica osarono contestare l’annullamento in massa delle schede predisposto dai giudici. Se non ricordo male, poi, il rappresentante del PDL, probabilmente per sottrarsi all’ingrato compito di difendere l’indifendibile, si dileguò ben prima della fine delle operazioni di verifica.

Ecco dunque, nella mia esperienza, quali sono i mezzi di cui Caselli ama servirsi per raggiungere i propri obiettivi.

Dopo la dittatura militare, i desaparecidos, la terribile crisi economica dei primi anni del 2000, l’orgogliosa rinascita democratica e, seppur tra le difficoltà, economica, alle quali hanno dato il loro contributo l’Italia, molti italoargentini e italiani in Argentina, un candidato come Esteban Caselli suona come una tragica beffa per quel meraviglioso Paese fratello che è l’Argentina.

E, se dobbiamo dirla tutta, nemmeno il nostro Senato merita tanto.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

nVorrei tanto capire se queste cose succedono solo in Italia (o comunque con gli italiani) o se ci sono casi analoghi....... ma temo che la risposta sia scontata. Vero Eugè

Anonimo ha detto...

Bentornato Eugenio. Secondo quanto scrivi ci sarebbe molto materiale per i giudici italiani.
Baci.
Fr.

Anonimo ha detto...

Prima Pallaro poi Caselli. Cos'altro dobbiamo aspettarci dagli italiani d'Argentina? Speriamo solo che i giornali italiani riescano a trovare anche quanto di buono la comunità italiana all'estero produce e rappresenta per l'Italia, altrimenti si corre esattamente il rischio che tu palesi.
Ciao
Alide

Unknown ha detto...

ahi ahi quel viaggio in Argentina (e non solo), con convention e tutto il resto, che fece Barbara Contini per conto del Pdl. io credo che in quell'anima nera, dalle amicizie pericolose, ci sia molto nero di seppia... Più che temere la candidatura di Esteban Caselli, soprannominato "Il vescovo" per le sue amicizie ai tempi di Menem, io forse mi preoccuperei di un disegno più vasto: fondare il Pdl dell'America Latina, di cui lui è solo una tessera del mosaico, facendo adepti fra tutti quelli che devono rifarsi una verginità in Am.Latina. E che ci siano anche italiani, sta nella storia delle cose "nostre". Smascherarlo sui giornali latinoamericani mi sembra l'unica possibilità, qui da noi questa notizia resterà d'élite.

Eugenio Marino ha detto...

@alelondon: si, penso che la risposta sia scontata.

@Francesca: da quello che mi risulta, il presidente della Corte d'Appello ha trasmesso i verbali delle schede annullate alla Procura della Repubblica di Roma.

Alide: speriamo.

@Daniela: forse hai ragione tu, o forse sarebbe meglio che i giornali argentini lo ignorassero. Io sono convinto che la sua candidatura serva solo per acquisire notorietà e farsi pubblicità in Argentina in vista delle prossime elezioni italiane.

Anonimo ha detto...

I tuoi commenti su Caselli non mi stupiscono. Caselli e' un membro del partito justicialista argentino (al potere quasi ininterrotto dal 1943 e responsabile dell'avvento della dittatura e poi della bancarotta dello stato argentino nel 2003). E' stato ambasciatore al vaticano ed invischiato in vari scandali del governo Menem. La creme de la creme...
Marcello -Olanda.

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio,
certo non ha molta importanza pratica, ma varrebbe la pena menzionare le circa 20mila schede false, annullate in massa dai presidenti di seggio, arrivate nei seggi della Svizzera. Anche io ero li a Castelnuovo di Porto nella notte delle elezioni. Le schede erano palesemente false, ma annullabili solo per la grafia assolutamente identica, erano tutte per l'UDC, e per fortuna i candidati UDC non sono stati eletti.
I presidenti di seggio hanno fatto un ottimo lavoro, e così anche la corte d'appello, e questo ha rafforzato la mia fede nella democrazia. E' una vergogna che ci sia stato questo tentativo, ma d'altra parte il tentativo non è riuscito.
Si sa nulla dell'indagine penale in corso ? ....E' una questione di principio.

Saverio D'Auria - Ginevra (IdV)

Eugenio Marino ha detto...

Caro Saverio,
quelle schede le ho viste con i miei occhi e contestate una per una al Presidente della Corte d'Appello Fancelli insieme ai rappresentanti di Sd, Andrea Amaro e Rodolfo Ricci, e alla presenza di Antonio Razzi.
Solo grazie all'annullamento di quelle schede il candidato dell'UDC non è stato eletto e si è dimostrato che gli anticorpi democratici possono funzionare.
Il prossimo passo per la democrazia e la salvaguardia del voto all'estero è il pronunciamento della Giunta delle elezioni sull'espulsione del Senatore del PDL. Speriamo avvenga presto.
Sull'indagine penale non sono aggiornato.