sabato 15 settembre 2007

A chi i frutti dell'orto? All'ortolano, naturalmente

Rieccomi in una camera d'albergo con il mio solito Flybook: questa volta a Bologna, dove mi trovo per il dibattito che dovrò moderare domani alla festa nazionale de l'Unità. Sono giorni pieni nei quali mi è molto difficile riuscire a trovare il tempo di scrivere qualcosa. Comunque stiamo per supeare il periodo più intenso e difficile: quello degli accordi sulla formazione delle liste per le primarie. Naturalmente il metodo che abbiamo scelto, dopo la decisione di fare liste unitarie in tutto il mondo a sostegno di Veltroni, è stato quello di affidare la formazione delle liste ai dirigenti, parlamentari e militanti locali. Laddove questi hanno trovato una sintesi unitaria condivisa non siamo intervenuti a livello di responsabili nazionali. Nelle circoscrizioni nelle quali, invece, ci sono stati o ci sono problemi di assetto, è naturale che siamo dovuti intervenire a livello nazionale.

Tutto ciò comporta, inevitabilmente, che vengono scaricate su di noi responsabilità, richieste legittime (o meno legittime) e lamentele (o meglio vere e proprie incazzature). Non vi sfuggirà che alla fine di questa fiera nessuno verrà a dirci "bravi, avete fatto un bel lavoro e siamo soddisfatti della composizione di queste liste". Al contrario molti, ma davvero molti, non solo chi ne ha ragione, ma anche chi lo fa a torto, ci accuserà di ogni nefandezza e ci spiegherà che in quella circoscrizione "abbiamo sbagliato e che dovevamo fare in maniera diversa". Seguirà chilometrica spiegazione su come dovevamo fare. Ancora oggi c'è chi mi rimprovera scelte fatte nel 2005 per la formazione delle liste all'estero che, non solo hanno conseguito un gran successo nella Circoscrizione estero rispetto al centrodestra (11 eletti a L'Unione su 18), ma ci hanno consentito di garantire la maggioranza a questo Governo.
Ma si sa, dei frutti dell'orto ne gode sempre l'ortolano...
il cannocchiale

12 commenti:

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

ma non mi vorrai mica fare la vittima perchè dovete fare le liste? dopo il casino che avete fatto in italia e all'estero introducendo nel pd la porcata di calderoli con le liste chiuse non potrei sopportarlo. se aveste mantenuto la preferenza oggi vi trovereste voi con qualche guaio in meno e noi con un po' di libertà in più

Anonimo ha detto...

Buongiorno Eugenio. Guarda, io penso che noi dovremmo recuperare molte cose -nel metodo- dei tempi passati. Nuove idee conuigate alle modalità antiche ed efficaci, intendo questo. E la prima cosa che dovremmo recuperare nel partito democratico è il "senso della militanza". Perchè non è tanto grave il "come si fanno le liste" (che secondo me dovevano essere formate con il criterio dell'opzione politica), ma il fatto che i compagni e le compagne si incazzino se ne rimangono fuori. Il che è sintomatico di due cose: l'individualismo esasperato unito all'incapacità di comprendere le fasi di un percorso (se pure uno non è candidato alla costituente non succede niente), e il fatto che nei partiti, anche nei Ds, si siano nel tempo formati dei gruppi e gruppetti che non hanno nulla a che vedere con le idee politiche espresse.
La seconda cosa da recuperare è il senso di "servizio" e la sobrietà. Perchè io sono stata guardata come un'aliena quando ho risposto, a chi mi chiedeva se volevo candidarmi, che avrei fatto ciò che era utile a TUTTI. Quindi sia non candidarmi, così come accettare di farlo, e nel modo in cui si fosse ritenuto utile (nessuno vuol essere l'ultimo, quello che certamente NON sarà eletto? Ok, se serve faccio l'ultimo nome in lista, quello che serve per riempirla. Oppure no, sto fuori perchè è meglio metterci la signora di via tizioecaio che fa volontariato ai disabili nel quartiere da vent'anni. E LA SOSTENGO, 'STA SCELTA.)
Dopodichè, ultima cosa che dico a questo proposito: una volta si riconoscevano giuste le scelte dei dirigenti perchè coincideva il criterio del "dirigente di fatto e dirigente naturale". Oggi mi sa che non è per niente così, visto che quello di cui si parla malissimo è il segretario di federazione (o di unione, o di sezione): vuol dire che quando lo si è eletto/a non si era già convinti di fare una cosa giusta.
Per finire: voltiamo pagina, e smettiamolo con queste beghe autoreferenzialissime: andiamo avanti, che non è scontato ciò che accadrà il 14 ottobre.
Un bacione!

Anonimo ha detto...

@carla73s: cara Carla, non faccio la vittima, ci mancherebbe, era solo un modo per dire che questo tipo di lavoro indirizza su di noi tutte le ansie, le aspettative e i malumori. Per ciò che riguarda il voto di preferenza sai come la penso, poiché te l'ho scritto nei commenti che mi hai inviato per e-mail chiedondomi di non pubblicare.

@eli: pienamente d'accordo sul recupero del senso della militanza, poiché è il carburante di un partito.
Il senso di servizio penso sia già compreso in quello di militanza. Se si ha il senso vero di che cosa sia la militanza, automaticamente ci si sente parte di un qualcosa di più grande e si accetta di stare e fare ciò che in quel momento può essere considerata dal partito la cosa più utile.
Sui dirigenti dico solo che basterebbe avere maggiore rispetto per il lavoro di ognuno, ma scegliendo secondo parametri diversi rispetto a quelli spesso utilizzati. Le scelte dirigenziali non possono essere fatte sulla base di fedeltà a questo o quel gruppo o a questo o quel potente di turno.

Anonimo ha detto...

scusate.. mi spiegate perch� vi chiamate COMPAGNI? Fate merenda insieme o vi scambiate figurine?

Anonimo ha detto...

:) :)
Sul "fare merenda" ci sto attento, anche perché mangio molto poco. Sullo scambiarsi figurine è cosa che facevo sicuramente, e con piacere, da bambino. Ma anche Veltroni poi ce le distribuì con l'Unità.
Per il resto compagni lo intendo nella fratellanza della lotta. Se non sbaglio poi, dato il mio povero latino, compagno deriva dal latino cum panem: cioè quelli che, alla lettera, si scambiano il pane e, in senso lato, quelli molto amici, molto affiatati.
Bello no?
Io mi interrogherei, poi, sul perché dall'altra parte si chiamano "camerata": mi sa che è meno bello, meno poetico...

Anonimo ha detto...

ti consiglio di mangiare, che sei un po' "sciupatello", Caro Eugenio, io sono di dx da ormai da oltre 30 anni, ossia da quando ho potuto scegliere. Sono nato in Russia e ci sono rimasto un bel po'... attraversando tutto quel "fantastico" periodo, che molti dei vostri cari compagni "ricordano" sui LIBRI di parte.. Ti assicuro che non si vive con quella che tu chiami poesia. Non si può organizzare la vita di un uomo con l'ideologia comunista perchè è molto utopica. Basta con questi "compagni", CRESCETE, il 68 è passato ormai da quasi 40 anni.

Anonimo ha detto...

@massimo: seguirò il tuo originale consiglio di mangiare. Per il resto, pensavo di stare sull'ironico parlando di "compagni". Vedo, invece, che ricacci la storia del comunismo sovietico che in Russia ha prodotto privazioni di libertà, terrore e morte. La storia, invece, anche quella dei libri non di parte, mi insegna che in Italia il Partito Comunista e i comunisti sono sempre stati dalla parte della libertà: con i liberatori dalla dittatura nazi-fascista (cioè insieme agli Alleati americani e inglesi), hanno contribuito a scrivere la costituzione democratica repubblicana, hanno lasciato sul campo centinaia di morti ammazzati nella lotta contro la mafia e il terrorismo (soprattutto quello delle BR) tra gli anni 50 e 90 del secolo scorso. Sono sempre stati baluardi della democrazia in Italia.
Per piacere, dunque, basta con questa storia dell'URSS e dei libri di parte. Io, poi, mi sono formato leggendo Mack Smith.
Però forse, con questa storia dei comunisti, in effetti anche tu sei rimasto sull'ironico, come il Guzzanti de "L'ottavo nano" che dopo aver investito sulle strisce un povero cristo, lo accusava di essere comunista solo perché si lamentava della gamba rotta.
P.S. Comunque di gente che ha vissuto (anche dopo la morte) di poesia mi pare di ricordarne qualcuno, a cominciare da quel Neruda e da quel Majakovskij che traevano ispirazione proprio dall'ideologia comunista e che ancora oggi sono apprezzati, amati e studiati persino in America.

Anonimo ha detto...

Majakovskij da quanto è apprezzati che il 95% degli italiani non sanno nemmeno chi era e ti diro: non mi piace l'arte di parte.. nè di dx nè di sx.
La democrazia in italia non esiste, la politica in italia non esiste.. è solo una specie di criminalità organizzata, e intanto lo Stato e il SUO popolo è nella cosiddetta me**a, i poveri sono sempre più poveri e ricchi sono sempre più ricchi, aumentano i prezzi ma gli stipendi sono sempre gli stessi. Ad esempio LEI quanto guadagna? a Caccuri quant'è uno stipendio medio?
Italia paese del precariato e della rateizzazione.
Si stava meglio quando si stava peggio...

Stregazelda ha detto...

Massimo,
Le do del Lei perché vedo che ci tiene a stabilire le distanze e a dire il vero è meglio così...Majakovskij è un poeta molto apprezzato e molto conosciuto anche in Italia, sebbene lei pensi il contrario. Le consiglio di avvicinarsi un pò di più all'arte perché sono certa farebbe molto bene a lei, e a tutti quelli che pronunciano la fantomatica frase "Si stava meglio quando si stava peggio" (frase che, le confesso, mi fa davvero ORRORE). L'arte, la poesia, la lettura, aprono la mente e allargano gli orizzonti. E' facile criticare a spada tratta, insultare, dire che è tutto uno schifo. Ben più difficile è comprendere e dialogare. Comporta fatica e impegno. Molto meglio dire un bel vaf.. e via.

Anonimo ha detto...

cara stregazelda, non sono io a dire che tutto fa schifo.. ma sono i fatti! Io mi ritengo fortunato, ma ho una certa età, ma i giovani cos'hanno? Hanno un futuro? Non si vive coll'arte o almeno non tutti, non è un ingrediente della minestra, non si sfamano i figli! Quanti contratti a tempo indeterminato si fanno ai giovani in italia? Sa cosa significa vivere con un contratto a tempo determinato di 6 o 12 mesi? Significa affitto a vita, quelli più fortunati un appartamentino squallido di 35mq a 750 euro mensili.. con uno stipendio da operaio di quinto livello a 800 euro! Ed ora che anche i beni primari cme il cibo sono in aumento del 30% di media.. Sì pensiamo all'arte e poesia! Oppure potremo comprare i pomodori dalla Cina, quelli quadrati, ed ecco che uniamo Arte&Verdura!.. Ecco cosa offre il GOVERNO, lei continui a vivere nell'arte, e mi saluti Gogol, se lo vede..

Viva L'Italia, il Suo Governo ed il precariato.

Anonimo ha detto...

@eugenio: apprezzo la tua ironia leggera che sdrammatizza i concetti di fondo che pure affronti rispondendo a massimo, è la stessa di sempre e che mi faceva tanto ridere fin dai tempi dello studio.
@stregazelda: complimenti per il tuo blog e le foto, molto evocative, ma sei stata troppo dura. Preferisco la leggerezza del mio blogghista preferito...
@massimo: "La democrazia in italia non esiste" mi fa ricordare "Ragazzi fuori", quando quel povero cristo gridava "E questa me la chiama democrazia?".
Che "la politica in italia non esiste.. è solo una specie di criminalità organizzata" è vero, lo aveva capito anche mia nonna, che ha sempre votato DC in Sicilia.
E poi oggi questi partiti che rinnegano se stessi: i fascisti non sono più fascisti, i comunisti non sono più comunisti, non c'è destra nè sinistra. Sembra davvero che siano proprio finite le mezze stagioni. Negli altri paesi è tutto diverso. Ma che ci vuoi fare, l'erba del vicino è sempre più verde. Infatti all'estero si guadagna di più e, come sai, avere più soldi è meglio che averne pochi, per questo penso che sia giusto concludere che "si stava meglio quando si stava peggio".
Ciao.
Fr