venerdì 2 marzo 2007

Sanremo è sempre Sanremo. Però...

Come promesso a Rossella, faccio un post sulla musica. Per la precisione su Sanremo, di cui finalmente sono riuscito a seguire una puntata..
Il festival di Sanremo è quello dei fiori: ma da che cosa si dovrebbe dedurre?
Il festival di Sanremo è quello dei “papaveri e papere”: ma nel senso di potenti e poveracci;
Il festival di Sanremo è quello della canzone italiana: l’Italia del “piccolo mondo antico”;
Il festival di Sanremo è quello della canzone d’amore: l’amore finto e dai buoni sentimenti;
Il festival di Sanremo è quello della canzone romantica: overdose romantica, miele e “pesantezza del cantar leggero”.
Il festival di Sanremo, insomma, è “Il” festival italiano, perché è una rappresentazione dell’Italia molto vicina alla realtà. Il festival di Sanremo è tutto quello che scrivo sopra, ma con qualche elemento di genialità e qualità.
Ogni volta, infatti, ci trovo qualcosa che si salva.



Quest’anno, ho ritrovato tra gli ospiti d’onore quel prolifico genio del crimine musicale che risponde al nome di Gigi D’Alessio. Gigi, che con quel suo stile superato e vecchio non sbaglia un colpo, macinando successi su successi, ha cantato la canzone con la quale nel 2000 ha esordito a Sanremo: Non dirgli mai. Una canzone accattivante musicalmente (come tutti i suoi brani) e coinvolgente letterariamente: quale adolescente non si è immedesimato nei protagonisti? Eppure una canzone che studio da anni per capire il perché della fine della storia d’amore tra i protagonisti. L’unica risposta che so darmi è che si tratti di due masochisti che godono nel soffrire. Si, perché si sono amati, si amano ancora, una dei due sta con un altro che non ama, pensa al Gigi nazionale che ama ancora (riamata a sua volta), non si rimettono insieme e Gigione le chiede addirittura di “non dire mai” all’altro quanto ha amato Gigi, e quanto lo ama ancora: ma perché, almeno fai soffrire anche lui no? No, non ce la faccio, mi viene la pelle d’oca e da piangere…
Insomma, dicevo, ho ritrovato il Gigione nazional-popolare che, nella veste di baby-nonno (si, è già nonno di una bambina nonostante la giovane età e la fresca storia d’amore con la quasi figlia Tatangelo) è riuscito a fare a pezzi anche il Lucio Battisti di Con il nastro rosa.


Ma non era lui che si salvava: lui è il Sanremo della tradizione.
Mi ha invece colpito positivamente la giovane Sara Galimberti, che con Amore ritrovato si è esibita in un tango che nemmeno il miglior Carlos Gardel o Alberto Marino avrebbero potuto produrre. Un tango e una fisarmonica che accompagnavano una bella voce che, quasi recitando e rompendo lo schema sanremese, cantava l’amore vero: quello incerto, che va e che viene e che si perde o che si ritrova. Insomma, quasi un amore alla De André. Mentre scrivo, di getto, non so come si piazzerà, ma spero vinca la sezione giovani.
P.S. Aggiungo questo post scriptum dopo 24 ore. Non ho sentito Fabrizio Moro e la sua Pensa che ha poi vinto. Ancora adesso non sono riuscito a sentirla, ma penso che sia un successo meritato, anche questo fuori dagli schemi sanremesi. Peccato per la Galimberti, che resta una piacevole sorpresa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma chi è Ernesto Marino? Un tuo parente? Dove li trovi tutti questi sfigati? Per il resto Fabrizio Moro mi piace moltissimo, anche come ragazzo ci farei un pensierino

Anonimo ha detto...

Innanzitutto grazie per il post sulla musica, la politica ultimamente ci ha un pò inacidito. Non ho ascoltanto il brano di Sara Galimberti, il tuo commento mi ha incuriosito. Il brano di Fabrizio Moro mi è piaciuto abbastanza anche se la musica mi ha un pò ricordato il Povia di quando i bambini fanno oh, ma le parole meritano. E sono contenta che abbiano vinto due canzoni di denuncia. C'è da dire comunque che nel bene e nel male il festival è un fatto al quale difficilmente si riesce a sfuggire: poi magari lo si critica, ci si annoia, a volte ci fa ribrezzo. E' un buon momento per sentire il polso del paese, in fondo, non trovi?

Anonimo ha detto...

A me Gigi D'alessio piace, e mi piace molto Non dirgli mai. Non è vero che è masochista, sei tu che quando si parla di musica fai un po' quello con la puzza sotto il naso. E poi, lo sai, a me piacciono anche i tuoi preferiti, Guccini e compagnia pallando. Ma a volte sono proprio pesanti e inascoltabili musicalmente.
Ciao. Fr

Anonimo ha detto...

@carla73: Non è un parente, penso, ma un autore di tango argentino di origine italiana e non è sfigato, anzi...
@Rossella: Sono convinto che Sanremo sia un po' lo specchio del Paese, per questo spero che lo sia ancor di più adesso, anche se Del Noce ha fatto già capire che l'hanno prossimo la "musica" cambierà... potrebbe arrivare Bonolis. Ciò significherebbe che quest'anno abbiamo fatto un'eccezione.
@Francesca: Lo so che D'alessio piace, e a volte a ragione. Ma io non ho la puzza sotto il naso, è che quella canzone è troppo per chiunque.