lunedì 21 luglio 2008

Uno studente che studia, che si deve prendere una laura

Devo dire che era diverso tempo che, aprendo i giornali della mattina, non mi capitava di sentirmi allo stesso tempo sconfortato e, mi si passi il termine, divertito. È l’ennesimo insulto di Bossi all’inno nazionale a ispirare il primo sentimento, mentre il sorriso (amaro) lo ha suscitato l’esternazione sui professori terroni che rubano le cattedre agli insegnanti padani e poi bocciano i candidati perché rei di ispirarsi ai grandi del pensiero politico pre unitario.
Il Senatùr dice testualmente:
"Dopo il federalismo bisogna passare anche alla riforma della scuola. Non possiamo lasciare martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Il problema della scuola è molto sentito perché tocca tutta la famiglia”;
E ancora:
“E’ anche un problema occupazionale, che denuncia lo stato attuale dell'istruzione che permette ad insegnanti del meridione di togliere lavoro agli insegnanti del Nord e consente loro di giudicare negli esami di maturità quei ragazzi che si azzardano ad avere idee del Nord e di presentare tesine su Cattaneo”.

Intanto voglio dire che mi sento parte lesa in quanto insegnante terrone e precario, seppure per una breve stagione della mia vita. Poi vorrei suggerire all’Umberto nazionale di andarsi a rivedere i concorsi a cattedra di ogni ordine e grado degli ultimi venti anni. Vedrà senza difficoltà che i cittadini del Nord non manifestano il minimo interesse per il mestiere dell’insegnante.
Non si iscrivono nelle graduatorie delle domande a supplenza;
non tentano i concorsi;
non scelgono le scuole di specializzazione all’insegnamento.
Le ragioni sono tante e mi scuso se le banalizzo. Lo stipendio è da fame, l’autorevolezza inesistente, riconoscimento e prestigio sociale ridotti a zero, possibilità di carriera nulle… e va a finire che i parenti ti pure sfottono. Avevo un amico di Padova, “plurimasterizzato”, che a ogni festa comandata si doveva sorbire la reprimenda compassionevole dei parenti per aver scelto una strada (l’insegnante di filosofia) che lo metteva nell’impossibilità di fronteggiare dignitosamente il cugino piastrellista, con la terza media, nell’eterno, atavico confronto delle cilindrate.
Per contro, ho un numero imprecisato di conterranei, compaesani, parenti sparsi per il Nord e Centro Italia a fare supplenze o insegnanti di ruolo. Diversi di loro il concorso non lo hanno neppure dovuto vincere. Perché i candidati erano in numero inferiore alle cattedre messe a bando.

Paola Goisis, rappresentante della Lega nella commissione Cultura della Camera, sta studiando la riforma dell'istruzione. Per la Goisis “i ragazzi sanno tutti i nomi dei sette Re di Roma, ma non sanno nemmeno cos'è un doge, che dettava legge in tutto il mondo orientale”…“sono disorientati, non sanno più cosa significa il rispetto delle istituzioni”. C’è da crederci, se dalla bocca di un Ministro della Repubblica esce un tale florilegio.

Si informi meglio il Ministro Bossi (e già che c’è passi pure le carte alla Goisis) e scoprirà un vasto mondo, non solo al Nord, dove cultura, educazione e formazione non sono ‘priorità’. Dove il precoce abbandono scolastico dei giovani e la mancanza di appeal della professione di insegnante sono solo alcuni dei sintomi di un malessere profondo. Di un’etica del “fare” che si è da tempo arresa a un malinteso mito del successo fondato sull’“avere” a ogni costo, sull’accumulo forsennato e senza regole che diventa l’unico metro per valutare l’affermazione individuale.

Ma qui il discorso si fa lungo e rischia di spegnere il mio sorriso. Invece voglio tenerlo bello brillante e mi soccorre nell’intento la vicenda di un giovanotto padano, tale Renzo Bossi, che per il secondo anno consecutivo ha affrontato la temibile (lo è stata per tutti) prova di maturità. Ci immaginiamo quanto debba averlo mortificato la prima bocciatura a Varese, un anno fa. Immaginiamo che dopo un primo momento di sconforto, il giovane epigono di Alberto da Giussano si sia rimboccato le maniche e abbia chiesto come prima cosa a “papi” di cambiargli scuola. “Papi” lo iscrive a Tradate, in un Istituto religioso parificato (hai visto mai lo aiutasse l’esercizio spirituale). Immaginiamo un anno di dedizione assoluta alle sudate carte culminata nella redazione di una prestigiosa tesina dal titolo “La valorizzazione romantica dell’appartenenza e delle identità”.
A nulla però valgono gli sforzi. La perfida Commissione d’esame, strumento del più vasto e pernicioso complotto demo-pluto-giudaico che vampirizza il Nord, incredibilmente, lo boccia ancora. E non provate nemmeno ad adombrare il sospetto che ci sia un qualche nesso tra la vicenda del povero Renzo e le parole severe del Ministro Bossi. Al quale va, tutta intera, la mia solidarietà di padre non sempre fiero delle performance del proprio figlio e un consiglio: ma ricominciare dai sette re di Roma, no?

P.S. Dubbio atroce: se passasse la riforma di Bossi-Goisis che vuole insegnanti padani per i giovani padani, potrebbe ancora insegnare e dirigere la “Scuola bosina” di Varese (Istituto parificato con asilo, scuola elementare e media nelle quali si insegnano “le nostre tradizioni locali e la nostra lingua locale”) la signora Manuela Marrone, siciliana e moglie di Umberto Bossi?

27 commenti:

Anonimo ha detto...

al ginnasio (che ho frequentato in un villaggio sperduto tra le plaghe desolate della Ciociaria) ho avuto una supplente di Roma. A ogni pié sospinto buttava avanti la storia di quanto eravamo 'lenti' rispetto ai ragazzi romani. quasta cosa ha influito assai negativamente sul mio sviluppo psico-fisico e sulla mia autostima.
propongo perciò di restringere ulteriormente i criteri di compatibilità tra corpo docente e alunni. sia condivisa non solo l'area geografica di provenienza, ma costumi tipici, usanze, tradizioni enogastronomiche e santo patrono.
ecco.

Eugenio Marino ha detto...

Mi pare giusto. Insegnanti di Varese per studenti di Varese, insegnati di Tradate per studenti di Tradate, insegnati di Busto Arsizio per studenti di Busto Arsizio, inseganti di Grgonzola per studenti di Gorgonzola, insegnanti di Ospedaletti per studenti di Opsedaletti ecc, ecc, ecc.
Che cos'è questo assurdo nomadismo con inseganti di Brendola per studenti di Milano, inseganti del Casier per studenti di Torino. O addirittura insegnanti di Poggibonsi per studenti di Brembate, inseganti di Oppido Mamertina per studenti di Auronzo di Cadore, insegnanti di Caccuri per studenti di Piezzola sul Brenta?

Anonimo ha detto...

eugenio ti racconto una cosa: mi trovavo a las palmas e una delle persone che lavorava nella pensione dove alloggiavo era italiano.
ora, questo signore, ha iniziato a parlarmi di politica, ed è venuto fuori che è della lega.
siccome c'era anche un altro signore spagnolo presente, la discussione si è svolta in spagnolo.
in realtà non è stata una discussione, ma urli e strepiti da parte sua inneggiando alla lega a bossi etc. quando gli ho chiesto quale fosse il suo paese di nascita mi ha detto la calabria... a me è partito in automatico un risolino sarcastico e gli ho chiesto se non si vergognava di essere un calabrese della lega... lui si è inalberato ancora di più, e alla fine ho lasciato perdere perchè lo stavo per appiccicare al muro e sarebbe finita male...mio figlio mi ha detto: sei unica, sei riuscita a litigare in spagnolo con un calabrese della lega a las palmas de gran canaria...
spero almeno di averto strappato un sorriso...
a me bossi, con la sua uscita, ha fatto rivoltare le budella.
bei ministri che ci governano eh...
un abbraccio
laura

Eugenio Marino ha detto...

Cara Laura,
hai presente il film "Pane e cioccolata"? Nino Manfredi, nei panni di un italiano emigrato in Svizzera, per non essere discriminato pensava bene di tingersi i capelli di un biondo intenso e di provare a parlare con l'accento tipico del posto in cui stava, mangiando cioccolata (naturalmente accompagnata dal pane...).
E ancora, vidi tempo fa un film con Rocco Papaleo, di cui non ricordo il titolo, nel quale sia lui che un'altra emigrata del Sud, lavoravano in un ristorante del Nord Italia e, per non rivelare la propria origine (cosa che gli avrebbe procurato discriminazione), non riuscendo a camuffarsi, si facevano passare entrambi per sordomuti.
Ecco, il tuo calabrese mi pare stia nelle stesse condizioni...

Anonimo ha detto...

adesso ci manca solo un sano ritorno al classico e chiaro 'fuori i terroni dalla Padania'. oppure al vecchio 'non si affittano case ai calabresi'.
ma dico io che cosa abbiamo fatto di così terribile per meritarci bossi, borghezio, calderoli, la lega e compagnia bella?

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio,
ho letto su giornali e vari posts le dichiarazioni di questo impresentabile "ministro" della Repubblica. Non ci sono parole per descrivere la mediocritá, la impreparazione, la insufficienza di elementi di questa portata. La sua indecenza ha dell'incredibile (in altri paesi per dichiarazioni meno pesanti qualche ministro si é dimesso). Insomma, un personaggio davvero poco edificante per l'Italia. Qui ho commentato qualcosa con dei colleghi, che anche se spagnoli (con politici nazionali che stanno raggiungendo il livello di ridicolezza e sfacciataggine di quelli italiani) seguono con interesse queste ridicole e assurde polemiche di un personaggio quasi da farsa come il Bossi. Insomma. come sempre non ci si fa nessuna bella figura.
Un cordiale saluto,
Oreste.
Grazie per mantenermi informato.

Anonimo ha detto...

Ciao Euge, come va? Qui tutto ok. Ancora 18 giorni e torno a casa. In
merito alla dichiarazioni di Bossi non ho potuto fare a meno di farmi
una risata. Finalmenta una notizia simpatica di questi tempi è
rinquorante. Per quanto riguarda l'Inno ha perfettamente ragione è di un brutto che più brutto non si può, sarebbe stato più bello, come dice Lui, il Piave per lo meno ha un sapore più patriottico (dovremmo
pensare seriamente di modificarlo). A presto a Zifarelli. Tanti cari
saluti.

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio, dinanzi al dito medio di Bossi innalzato contro l'inno di Mameli, contrariamente a quanto è capitato a te, a me non è successo di provare sconforto. Ho provato invece indifferenza mista a nausea: da un capopopolo come Bossi non mi sarei aspettato nulla di diverso da quello che ha detto. Nell'occasione, a essere però obiettivi, gli vanno concesse le attenuanti generiche: ai suoi,dopo avere mostrato il viso delle armi, deve infatti fare digerire la marcia indietro impostagli dal Principale sul fronte della giustizia. Si può quindi comprendere -anche se questo non lo giustifica- perché sia partito a testa bassa contro l'inno che, bello o brutto che sia, rappresenta pur sempre uno dei simboli dell'unità d'Italia e che, come tale, va comunque rispettato: attacco che ha poi reiterato per non dovere ingoiare senza reagire un altro rospo, dopo la difesa d'ufficio che dei "sentimenti nazionali" hanno dovuto fare i presidenti di Camera e Senato(nel silenzio assordante, almeno fino a questa sera, del numero uno del "partito della libertà"). Ha invece fatto sorridere amaramente anche me, l'invettiva contro gli insegnanti del Sud suggerita al Senatur dalla bocciatura, per due anni di seguito, di un ragazzo del Nord (suo figlio, si è scoperto dopo):bocciatura, ha cercato di insinuare il Nostro, anzi, il Loro, dovuta alla circostanza che il ragazzo aveva presentato una tesina su un alfiere del federalismo come Carlo Cattaneo (ma la commissione d'esami, anche questo lo si è appreso dopo, non poteva subire, per come era composta, l'egemonia geografica del vituperato Sud). C'è una qualche lezione da trarre da tutto ciò? Se ve ne fosse ancora bisogno, ecco un'altra prova di come il confronto -smettiamola di chiamarlo dialogo- con questa destra oltre che impossibile sia inutile. Cambiando l'ordine degli interlocutori -cioè Bossi al posto del Principale- il prodotto non cambia.

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio
chissà se la tesina di Renzo era stata scritta a quattro mani con papà...(io ho aiutato un po' mio figlio a comporre la sua tesina sulla "Fisica dei supereroi- da Einstein a Licthenstein"!)...
In tal caso la bocciatura vale doppio!

Antonella

Anonimo ha detto...

Quanto è triste vedere da lontano certi riti e certi politici, anzi ministri.
Il nostro problema, in Italia, è che chi rappresenta il Paese nelle più alte istituzioni non ha alcun rispetto delle istituzioni stesse.
D'altronde conoscevamo già bene sia il Bossi degli insulti ai simboli della Patria che quello dal linguaggio volgare e della discriminazione dei "terroni", così come conoscevamo bene il Berlusconi delle corna ai vertici internazionali e dello "stupido" all'allenatore della Nazionale, il capitano campione del mondo Dino Zoff.
Eppure, li abbiamo rieletti a furor di popolo perché la Sinistra non è stata in grado né di governare né di rappresentare un'alternativa credibile.
Come se ne esce da tutto ciò?

Anonimo ha detto...

Caro Amico,
quanta amarezza, ma questi stolti che danno il volta stomaco hanno mai letto (MI CHIEDO SE HANNO IMPARATO A LEGGERE MAGARI DA UNA PROF. DEL SUD) altrimenti ci si può attrezzare con la versione audio..) la Costituzione Italiana?
Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 16.

Ogni cittadino può circolare e soggiornare o stabilire domicilio liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

E SE CIò NON BASTASSE UN PEZZO DI INNO NAZIONALE:
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
P.S. DI ISTINTO MANDEREI AD OGNUNO DI LORO UN AUDIO CON "BRIGANTI SE MORA"....OPPURE MEGLIO MITICO ANTONIO ALBANESE:
PREGO MADRE NATURA DI INFRACIDIRTI DI EMORROIDI, DI DARTI EMICRANIE CONTINUE E NAUSEA DIROMPENTE, DI FARTI SORDO, MUTO, MA NN PER SEMPRE. CHE LAVOCE TI VENGA SPORADICAMENTE PER POCHI SECONDI NEI QUALI TU POSSA URLARE: SUD!!

Eugenio Marino ha detto...

@carla73s: cosa abbiamo fatto per meritarci tanto? tutto quello che era nelle nostre possibilità, fino a far cadere il nostro Governo.

@Oreste: io ci metterei la firma per avere la situazione che avete in Spagna, a cominciare da Zapatero e il suo atteggiamento laico e riformista.

@luigi: io penso che tra il criticare un inno per la sua bellezza o meno (chiunque può farlo legittimamente) e offenderlo in maniera così volgare da Ministro della Repubblica, considerando tutto l'apparato simbolico e il rispetto dovuto alle istituzioni, ce ne passa parecchio.

@alfred: hai perfettamente ragione sul fatto che in quanto a dialogo tra Bossi e Berlusconi, o tra Lega e PDL, non vi è differenza.

@antonella: è più probabile che l'abbia scritta solo il padre.

@maga: qualcuno l'ha letta, ma gli veniva la "cecagna". Se poi è arrivato alla fine ha pensato bene che era troppo democratica

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio, scusa se torno a parlare del "caso" Bossi ma, come si sa, la notte porta consiglio. E non dispiacerti se il consiglio a me portato dalla notte scorsa lo giro al diretto interessato, così che possa risolvere alla radice i gravi problemi da cui sono afflitti gli studenti padani, e di quelli di tutto il nord in generale, alle prese con gli insegnanti meridionali. Ecco di che cosa si tratta: proponga anche lui un lodo. Nella fattispecie, data la materia di cui trattasi, un lodo Gelmini così concepito: tutti gli studenti dei quali sia stata accertata in modo inequivocabile, attraverso il rilevamento delle impronte cerebrali, la discendenza padana, o comunque nordica, siano esentati dagli esami di ogni ordine e grado se delle commissioni esaminatrici faccia parte anche un solo insegnante di origine meridionale. Le esenzioni valgono anche in caso di passaggio da un ordine di studio all'altro. Gli esentati passano direttamente l'esame. Tutti gli altri studenti dovranno essere esaminati da insegnanti nati al di sopra della linea Gotica, ripetere le prove scritte e orali non meno di due anni consecutivi e dimostrare una perfetta conoscenza, scritta e parlata, di almeno una lingua straniera appartenente al ceppo padano. Che ne pensi?

Eugenio Marino ha detto...

@alfred: bellissimo. Vogliamo partire con una raccolta di firme a sostegno del "Lodo Gelmini"? A presidente della Commissione esaminatrice composta da insegnanti al di sopra delle Linea Gotica, poi, io propongo Borghezio. Che ne dite?

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ciao Carissimo Eugenio, finalmente ho pronta la slide che mi hai chiesto. buona serata

Anonimo ha detto...

La sparata di Bossi contro gli insegnanti provenienti dal Sud non è nuova e risponde, tra l'altro, alla logica propagandistica -tipica della Lega- di vomitare frasi ad effetto per l'abusato scopo di avere visibilità nazionale (e forse anche europea).
Entrando nel merito, non esiste alcuna cultura padana, ma molti folclori di tanti paesi, molti dei quali più piccoli di Caccuri.
La società del Nord è -per fortuna- molto plurietnica: meridionali, autoctoni, sudamericani italiani, magrebini, pakistani, indiani, europei dell'est, senegalesi ecc. In alcune strade del Centro di Bg, per esempio, come in quella in cui abito io, si sente parlare non una lingua, ma una molteplicità di lingue che le città del Sud possono solo immaginare; la Lega rappresenta anche e soprattutto la reazione "epidermica" e diffidente di molti italiani (tra i quali annovero molti meridionali trapiantati) a questo nuovo stato di cose.
La cosa che mi sorprende del Partito di Bossi, sulla base delle conoscenze personali avute con alcuni amministratori locali leghisti (del paese in cui insegno, Treviolo) è che -contrariamente a tutti gli altri partiti del Belpaese- "predica male e razzola bene!". I leghisti, infatti, una volta divenuti amministratori, attivano politiche pragmatiche di integrazione.
Peraltro, essa fa il pieno in provincia mentre nel Capoluogo si ferma sotto il 10%. Il PD, alle elezioni di Aprile, è risultato -non a caso- il primo partito del Capoluogo con il 33% dei voti.
VRL

Eugenio Marino ha detto...

Grazie Tiaizano. Me la invii al mio indirizzo di posta elettronica?

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio,

hai scritto:

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Si informi meglio il Ministro Bossi (e già che c’è passi pure le carte alla Goisis) e scoprirà un vasto mondo, non solo al Nord, dove cultura, educazione e formazione non sono ‘priorità’. Dove il precoce abbandono scolastico dei giovani e la mancanza di appeal della professione di insegnante sono solo alcuni dei sintomi di un malessere profondo. Di un’etica del “fare” che si è da tempo arresa a un malinteso mito del successo fondato sull’“avere” a ogni costo, sull’accumulo forsennato e senza regole che diventa l’unico metro per valutare l’affermazione individuale.
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Per quanto tu sia clemente e dica che e' cosi' non solo al Nord, io condivido pienamente queste parole proprio quando penso al Nord. Il Nord che e' la mia principale terra di origine come sai, e che ho avuto la possibilita' di vedere con distacco da fuori, da ancora piu' a Nord, in un posto, il Canton Ticino, dove perfino quelli come noi gente la cui famiglia veniva da Varese, venivano chiamati terroni...).

E' da anni ormai (con buona pace dell'anonimo il cui commento precede il mio) che non vedo piu' nella mia terra di origine un'attrattiva che mi motivi un giorno a tornare li'. Se mai dovessi tornare in Italia, e senza voler soffiare sul fuoco delle divisioni regionali, e' proprio al Sud che vorrei vivere. Il Nord multietnico che descrive l'anonimo e' un'eccezione rispetto al grande magma di tristezza conformista e/o reazionaria padana, ed e' comunque contrassegnato da divisioni e ingiustizia su base "etnica", che si riflettono poi anche nelle urne: che il PD prenda di piu' in citta' e normale, visto che le citta' sono piu' multietniche e anche piu' povere che le grasse provincie padane. Leggevo su Repubblica che non solo come dici anche tu quelli del Nord non vogliono fare gli insegnanti, ma soprattutto non si sognano nemmeno di fare concorsi per posti al Sud, mentre dal Sud le domande per andare a Nord sono molte... Leggevo appunto che le domande di persone del Nord per andare a lavorare al Sud erano in tutto 412. Come vorrei incontrarmi con quei 412 per una bella festa e una chiacchierata! :)

Ti saluto

Andrea, da un Sud molto piu' a Sud di qualsiasi Sud italiano...

Eugenio Marino ha detto...

@VRL: è verissimo, "non esiste alcuna cultura padana", come dimostrò anni fa un festival della musica padana. Vinse il festival, infatti, l'unico artista che cantava in italiano, proprio perché era l'unico di cui tutti capissero cosa dicesse.
Circa il fatto che "predica male e razzola bene", ne capisco il senso, ma non lo generalizzerei, poiché ci sono sindaci leghisti che hanno adottato, nei confronti degli immigrati, i peggiori sistemi xenofobi e incivili (oltre che inutili e dannosi per tutti i cittadini) che la storia ricordi... si pensi solo a Gentilini.

@andrea Bardelli: un varesotto che si sente dare del terrone è la dimostrazione scientifica della teoria della relatività, oltre che il massimo della goduria per noi terroni e romani.
Se poi riesci a rintracciare i 412 "polentoni" aspiranti "terroni", fammelo sapere che partecipo sicuramente alla festa.

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio,
secondo la mia opinione noi del PD dovremmo essere qualcosa di completamente differente dalla Destra; per differente dico essere l'opposto nei fatti; contro le immunità,contro le leggi che salvaguardano la casta e contro i privilegi della classe politica; basta con le ipocrisie non possiamo dare lezioni di moralità criticando a parole Berlusconi e salvando i suoi amici parlamentari nelle commisioni per le autorizazioni. Auspico che torni ad essere un vero partito popolare della gente, che viva nella gente
i veri problemi solo così potrà guadagnarsi sul campo una vera credibilità: io credo ed ho fiducia nel parlamentare che va alla camera in autobus, no certo a quello che va con auto blu e super scorta.
Inoltre che il PD abbia il coraggio di andare solo dico solo niente accordi nè con la sinistra ne con IDV ne tantomeno con UDC
Solamente con una propia identità
potrà realizzare il suo programma senza inutili mediazioni tra differenti ideologie partitiche.

Massimo Ricci

Anonimo ha detto...

Egregio prof. Marino , ho letto il suo intervento su AISE e mi è piaciuto.
L´articolo di sotto è scritto da me, ed é stato pubblicato oggi su news italia press.
Buona lettura
Cordiali saluti
Rosario geom. Cambiano
UDC Colonia(Germania)

Cambiano (Colonia): risposta a "Qui, o si fa la Padania o si muore"

Egregio signor Gonnella,
fossi io al posto suo, non prenderei in considerazione le abbaiature di Bossi. E neanche prenderei la scusa per attaccare
altri che in un certo qual modo hanno espresso la propria opinione contro queste abbaiature.
Uno in particolare, e´ un mio conterraneo e quello che ha detto, lo sente veramente nel cuore. Altrimenti non lo avrebbe detto.
Lei mi puo dire che lo ha detto in una maniera educata e non come si merita.
Sono anche pienamente convinto, che se potessero, lo caccerebbero a calci nel lato del corpo che si merita.
Senza contare che ha offeso anche professori del sud.
Vede signor Gonnella, a Palermo dicono un detto: "Cani e vucciria, sulu abba´iannu vulissa fari capiri che tinummu paura".
Io credo che prima dei prossimi 5 anni, lo rinchiuderanno in un manicomio.
Forse li, troverá qualche anima buona, di genitori calabresi o siciliani, che gli farebbe un´antirabbica nella speranza di salvarlo.
Perche´come lei certamente saprá l´eutanasia in Italia e vietata.
E´ chiaro che, Bossi, le sue abbaiature puo farle solo in Italia. Se si permetterebbe di offendere la bandiera, l´inno e noi del sud all´estero. Prenderebbe certamente da qualche italiano e non, 4 bei schiaffi in bocca é non si permetterebbe piu di dire stron..z...e, e fargli venire il giudizio di persona adulta che dovrebbe avere é non ha.

Invece é entrato nell´eta´ del rimbambimento, (e si nota), senza ancora aver imparato nulla.
Solo abbaiare. Senza rendersi conto che sembra un morto in libera uscita.
Altro che 20.000 fucili, se li meriterebbe spaccati in testa.
A questo aggiungo, che il frutto non é caduto molto lontano dall'albero. E cerca di addossare ad altri le proprie colpe.

riggios ha detto...

Che Bossi abbia sparato una delle sue solite cannonate non mi sorprende.
Mi scandalizza paro' che abbia seguaci non solo in Italia ma anche in giro per il mondo.
Anche in Australia, terra che mi ospita esistono voci fraterne in senso di italianita' che si scagliano contro l'inno nazionale pur di dare ragione a Bossi o peggio, prendersela con tutto quello che sa di Italiano.
Non riesco ancora a raccapezzarmi, proprio all'estero che dovremmo essere uniti dal simbolo della bandiera e dell'inno riusciamo a solidarizzare con le sparate di Bossi.
E' scandaloso.
Caro Eugenio, quest'anno ricorre l'ottantesimo anniversario della prima grande guerra. I nostri soldati, prima ancora dei nostri maestri sono andati a difendere lembi di terra sui quali l'onorevole Bossi vanta ora diritti di padronanza.
E poi, un po' di storia non fa male, il meridione e la Calabria in particolare prima dell'annessione al regno piemontese viveva una propria realta socio-economica: nel bene e nel male, nella ricchezza e nella poverta'.
L'annessione a mio avviso forzata, ha spinto una massa di povera gente a fare le valigie ed emigrare e, conseguentemente produrre ricchezza in territori non propri.
L'onorevole Bossi non preferisce l'inno di mameli ma accetterebbe quello del Piave, dov'e' la differenza? Tutti e due hanno una radice in comune: l'Unita' d'Italia.
L'inno di mameli contiene riferimenti a Roma "Ladrona"? A quanto mi risulta "tangentopoli" non e' esplosa a reggio calabria.
Non e' concepibile che un semplice cittadino, per vilipendio alla bandiera e penso anch all'inno possa rischiare anche la galera ed un rappresentante istituzionale possa permettersi questo ed altro.
Credo che si stia toccando il fondo.
Spero che tale nuova forma di fare politica non richiami proseliti, altrimenti saremo proprio a posto.

Anonimo ha detto...

Eugè,
ti prego dedica uno spazio alla stupidagine di alcuni articoli di giornale secondo cui l'effetto Brunetta ha fatto registrare un calo di assenteismo del 18% nel BIMESTRE MAGGIO-GIUGNO MA MI CHIEDO I P.A. HANNO ANCHE LA FACOLTA' DELLA PREVEGGENZA? GIACCHE'IL DEC. PORTA COME DATA 24 GIUGNO!!!!!

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ciao Eugenio, la lega è ammirabile solamente per come riesce a comunicare con i cittadini (cellula con cellula) il resto... e solo demagogia politica e strumentalizzazione.

Anonimo ha detto...

Caro Eugenio sono Mario ex DS, e ora del PD, segretario dell'associazione Realtà Nuova di Montreux. Sono d'accordo
con te sulle scandalose dichiarazioni di Bossi, ma non vale nemmeno la pena prenderle in considerazione, tanto la
destra, con le sue politiche distruttive e senza scrupoli, non andrà lontano, Bossi puo dire quelloche vuole, un ministro di sinistra non si é mai illustrato con dichiarazioni di questo tipo.

Calderoli già in passato aveva detto alcune cavolate offendendo un paese arabo, Berlusconi dicendo che chi votava la sinistra era un coglione, e ora Bossi, ma quando finirà questa beffa. berlusconi fa le leggi solo per lui, ma gli
italiani questo non l'hanno ancora capito.

Su certe cose si puo lavorare insieme come i rifiuti la sicurezza, ed altro che posa far bene al popolo italiano, ma
non é con queste dichiarazioni che si può governare un paese importante come l'Italia.

Ti saluto e a presto
Mario da Montreux

Eugenio Marino ha detto...

@maga: circa il pezzo su Brunetta dovrei farlo, ma mi occorerbbero documenti che non ho sotto mano. Quest'anno, per la prima volta dai tempi dell'Università, sono riuscito a scappare da Roma prima di agosto e dunque sono già in vacanza. in questo mese scriverò solo cose leggere leggere.

A proposito, buone vacanze a tutti.

Anonimo ha detto...

Eugenio, ovunque tu sia (e credo sia ora che cominci a riprendere la strada di casa. MA qUANTE FERIE HAI??? :-D), non ti sarai perso l'ultima della Gelmini sull'argomento...