giovedì 26 luglio 2007

La Bolivia di Padre Tarcisio Ciabatti

Si è concluso il mio viaggio in America Latina con gli incontri di Santa Cruz, in Bolivia. In questo Paese la comunità italiana non è molto numerosa, ma in compenso è poco aggregata, soprattutto dopo alcuni spiacevoli eventi di cronaca di qualche anno fa che hanno visto coinvolti proprio degli italiani.
Qui, dunque, il Partito Democratico può essere in questo Paese proprio quello strumento capace di aggregare e motivare la comunità italiana per sviluppare la partecipazione sociale, culturale e politica. Per far questo si stanno mobilitando un gruppo di giovani tra i trenta e i quaranta anni di recente emigrazione e con la voglia di fare politica e partecipare al processo di formazione del PD, a cominciare dalle primarie di ottobre e dall’allestimento di un seggio a Santa Cruz.

La Bolivia oggi vive una fase politica complessa, ma allo stesso tempo di positivo cambiamento e i nostri connazionali guardano a tutto ciò con interesse e speranza. Per questo vogliono intensificare i rapporti e le relazioni di amicizia, culturali, economiche e politiche con l’Italia, soprattutto attraverso l’azione del Partito Democratico in Italia e in loco.

Nella giornata di domenica, insieme a Franco Di Renzo e Fabio Porta, siamo andati a visitare la Missione francescana di Padre Tarcisio Ciabatti e la sua scuola di Tekove Katu. Questo religioso, persona squisita, colta e di grande semplicità, vive in Bolivia da 31 anni, aiutando gli indigeni guaranìes in una campagna, una delle più povere del Paese, dove solo pochi anni fa è arrivata l'acqua corrente e la strada asfaltata tra Bolivia e Argentina. Nella sua missione, grazie ai contributi racolti con la beneficenza, ai progetti delle Ong e all'aiuto di qualche istituzione italiana, ha creato una scula di salute pubblica per far fronte alla necessità di un'assistenza sanitaria di base per i popoli nativi. Un impegno, dunque, che passa attraverso la formazione di personale adeguato per rafforzare servizi di salute, anche in conformità alla cultura indigena e incentivando la ricerca scientifica.

La regione Guaranì, infatti, presenta problemi di salute tali da renderla un'area ad elevato rischio. In questo senso la formazione di risorse umane è uno dei compiti principali dell'APG (Assemblea del Popolo Guaranì), del Convenio de Salud Vicariato di Camiri e della Scuola Tecnica di Salute Tekove Katu.

Questa regione della Bolivia è una delle più povere a causa dello sfruttamento subito per le sue risorse e dimenticata poi nei vari piani di sviluppo.
L'indice di mortalità infantile è molto alto, la popolazione soffre di malattie endemiche come la tubercolosi, la malaria, il colera, il chagas e altre malattie legate alle condizioni di indigenza.

In questa situazione la scuola di padre Ciabatti forma personale capace di partecipare al miglioramento della prevenzione e dell'assistenza sanitaria con corsi di ausiliare di infermeria e tecnico in salute ambientale, aperti esclusivamente a guaranies, weehnayek e altri giovani indigeni che arrivano da zone rurali dell'Oriente boliviano ed eletti dalle loro comunità.

Considero dunque molto positiva e formativa - anche a livello umano - questa visita alla missione: sarebbe bello poter lavorare affinché le scuole italiane (dove si forma la società del futuro) organizzassero visite in posti del genere.

Per chi volesse capire meglio di che si tratta o contribuire in qualche modo al sostentamento della missione di Padre Tarcisio Ciabatti può visitare il sito Scuola di pubblica salute Tekove Katu

Nella missione svolgono opera di volontariato giovani italiani che restano in loco per alcuni mesi o addirittura alcuni anni.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo sentito parlare di padre rabatti da una mia amica toscana. mi aveva detto un gran bene di lui e della sua opera che in toscana conoscono in molti. ma i volontari che lo aiutano sono della bolivia o italo-boliviani?

Anonimo ha detto...

bello il post!
ti abbiamo appena scritto sulla tua mail personale
saluti dal padre
vanessa e fancesco

Eugenio Marino ha detto...

@a.desantis: anche padre Rabatti è toscano, probabilmente per questo molti là lo conoscono. Inoltre mi pare di aver capito che i comuni e le istituzioni toscane lo aiutano spesso.

@tekove katu: grazie per i complimenti. La mail non l'ho ancora vista, mi collego solo ora dall'aeroporto di Vienna, dove faccio scalo prima di tornare a Roma. La guarderò lunedì e vi risponderò certamente. Un caro abbraccio a voi tutti e a Padre Rabatti

Stregazelda ha detto...

eugenio,
molto interessante questo reportage, e fai bene a dare voce a queste realtà che vivono spesso nell'ombra, cercando di superare enormi difficoltà pratiche e finanziarie.

Anonimo ha detto...

E' proprio così. Inoltre colpisce la grande dignità con cui operano (e non potrebbe essere altrimenti). Adesso vorrei provare a coinvolgere qualche ONG italiana in qualche progetto proprio per questa missione. Spero di trovare ascolto.

Anonimo ha detto...

Scusa, l'anonimo sono io, Eugenio

Anonimo ha detto...

Grazie Eugenio, e saluti a Vanessa e Francesco, oltre che all'eroico padre Rabatti.
A questi eroi "dimenticati" ho dedicato un mio articolo ("Comunitá Italiana", agosto 07)che parla di una regione sperduta del Brasile, la Rondonia, dove vivono altri "padre Rabatti" meritevoli del nostro aiuto e di un adeguato spazio in un ideale "pantheon" del volontariato e della solidarietá...
Un saluto a tutti,
Fabio

Anonimo ha detto...

interessanti i tuoi post Eugenio!
volevo solo fare un pò la precisina ..:-) ma giusto per amor di cronaca: il nome corretto del padre francescano di cui parli nel post della Tekove è padre Tarcisio Ciabatti...una persona di quelle che non ce n'è mai abbastanza nel mondo, davvero speciale.Qua in italia è appoggiato, e stiamo cercando di ampliare la rete visto che di soldi non ce n'è mai abbastanza, da diversi suoi amici a viareggio(http://www.amicidelpopologuarani.org) e altri di noi, tra cui gli amici di Cattedra di Malattie Infettive di careggi, Ucodep, l'Incontro di Firenze...Chi vuole più info le trova sul sito di cui sopra, compreso il calendario della visita di p. Tarcisio in italai in ottobre..